Un imponente cubo di 30 metri di lato: questo è il castello di Verrès, una struttura originale di straordinaria perfezione architettonica che domina il paese da un’altura rocciosa. Venne edificato verso il 1390 da Ibleto di Challant, il più potente feudatario della regione. Per la sua mole imponente questo castello doveva rispecchiare la potenza e il prestigio del suo costruttore, che nella sua lunga carriera ricoprì incarichi prestigiosissimi al servizio di tre Conti di Savoia.Sebbene privo di arredi, il castello mostra raffinati elementi lavorati in pietra e alcune suggestive scelte architettoniche. La struttura è coronata da beccatelli tra i quali si aprono caditoie per la difesa piombante. La merlatura a coda di rondine è coperta da un ampio tetto. Il corpo dell’edificio è strutturato attorno al cortile quadrato, all’interno del quale sale un monumentale scalone ad archi rampanti. La regolarità della pianta, le decorazioni limitate agli elementi in pietra – finestre, portali, camini – sottolineano il carattere militare della piazzaforte (la famiglia possedeva anche il castello di Issogne, dimora ben più confortevole).
Il castello di Verrès si trova all’imbocco della Val d’Ayas lungo la quale si osservano anche i ruderi del castello eponimo di Villa di Challand e il suggestivo castello di Graines.
La maledizione del fiocco rosa
Ibleto di Challant, capitano del Piemonte, fondatore del castello, perdette i figli maggiori durante la sfortunata spedizione dei Savoia a Napoli. Ereditò pertanto il feudo di Verrès il figlio cadetto Francesco, già destinato alla carriera ecclesiastica, che divenne il primo conte di Challant. Francesco però, per sua sfortuna, ebbe solo figlie femmine che, secondo la legge, non avrebbero potuto ereditare i beni aviti. La figlia Caterina si ribellò però a questo impedimento, opponendosi ai Savoia e ai cugini degli altri rami della famiglia Challant. Dopo anni di scontri e la morte dell’ambizioso marito Pierre d’Introd, Caterina dovette capitolare e Giacomo di Challant si impossessò del feudo e del titolo comitale.
Il Carnevale storico di Verrès si ispira a queste vicende e, in particolare, a un episodio documentato. Il giorno della festa della SS Trinità del 1409, durante il conflitto di successione che opponeva l’agguerrita Caterina al cugino Giacomo e al Duca di Savoia, la contessa e il consorte scesero in paese e intrecciarono balli con i paesani. Questa azione le valse l’eterna dedizione degli abitanti di Verrès che ogni anno, a carnevale, rievocano quell’avvenimento con balli e feste in paese e nel castello.
Nel 1536 il castello venne profondamente trasformato ad opera di Renato di Challant che fece realizzare i bastioni esterni per adeguarlo alle nuove tecniche militari, basate sull’uso dell’artiglieria. Anche lui avrà solo figlie figlie femmine che gli procureranno un sacco di grattacapi e, ancora una volta, problemi di successione (come raccontato per il castello di Issogne).
Visite guidate
Il castello di Verrès si impone per la sua architettura razionale, con poche concessioni estetiche. L’interno è spoglio ma gli elementi architettonici in pietra sono di grande pregio. Ammirevole il cortile con lo scalone ad archi rampanti, uno degli elementi di maggior pregio dell’edificio.
Le vicende di Ibleto, di Caterina e di Renato di Challant che si intrecciano con la storia del maniero renderanno la visita più viva e gradevole.
L’accesso al castello di Verrès si sviluppa lungo una mulattiera piuttosto ripida. Il percorso è un po’ impegnativo ma permette di studiare la fortezza dall’esterno, cogliendone appieno la posizione strategica.
Esempio di castello difensivo trecentesco, ben si abbina a una visita al più tardo e raffinato castello di Issogne, vicino e comodo anche dal punto di vista logistico.
Contattateci per una visita guidata, scoprirete le vicende storiche e le caratteristiche architettoniche di questa imponente costruzione.
Nei dintorni
Si può completare la vista al castello di Verrès con una breve puntata alla Prevostura di Saint-Gilles, lievemente sopraelevata sull’abitato di Verrès. Qui Ibleto di Challant, il costruttore del castello, fece erigere la propria elegante cappella sepolcrale che però nel XVIII secolo venne unita alla chiesa parrocchiale e che oggi risulta riconoscibile solo dall’esterno.
Per continuare un percorso medievale si può risalire la Val d’Ayas per visitare i castelli di Villa e di Graines, spostarsi al vicino castello di Issogne oppure al bel borgo medievale di Bard.