Il castello "Baron Gamba" ospita la collezione di arte moderna e contemporanea della Valle d'Aosta

Il castello Gamba di Chatillon, fatto realizzare tra il 1901 e il 1903 dal barone Carlo Maurizio Gamba, è la prestigiosa sede della ricca collezione di arte moderna e contemporanea della Regione autonoma Valle d’Aosta. Sono esposte 150 opere tra dipinti, sculture, installazioni, raccolte grafiche e fotografiche, che vanno dall’Ottocento ad oggi. A fianco dei lavori dei maestri del ‘900, tra cui le sculture di Arnaldo e Giò Pomodoro, Manzù, Martini, Mastroianni, e i dipinti di Casorati, De Pisis, Carrà, Guttuso, la collezione documenta la produzione figurativa italiana della seconda metà del secolo sino a esponenti della ricerca contemporanea come Schifano, Baruchello, Rama, Mainolfi. Un’ampia scelta di opere testimonia inoltre i movimenti artistici che hanno animato la scena italiana negli ultimi 25 anni: l’Informale, l’Astrattismo geometrico, la Transavanguardia e la Pop Art. Adeguato rilievo viene dato, naturalmente, alla produzione degli artisti locali.

gambaLe 13 sale espositive del castello sono situate al primo e al secondo piano, in uno spazio complessivo di 600 metri quadrati, e accolgono dipinti e sculture secondo uno sviluppo cronologico e tematico. Il castello Gamba si presenta al pubblico come un luogo di arte e di cultura, dotato di una serie di servizi programmati per avvicinare le diverse fasce di visitatori all’arte moderna e contemporanea attraverso attività di laboratorio, visite guidate e una serie di eventi ideati per offrire occasioni di scoperta, emozione e apprendimento dell’arte.

Repertorio completo delle opere

L’ultima domenica del mese vengono proposte ai visitatori alcune delle opere conservate nei depositi e che non sono normalmente esposte.

Di grande fascino il vasto parco alberato che circonda il castello e che comprende diverse piante monumentali.

Cenni di storia

Il barone torinese Carlo Maurizio Gamba decise di costruire questa grandiosa dimora a Chatillon per consentire all’amata consorte Angélique Passerin d’Entrèves di trascorrere lunghi periodi vicina alla famiglia di origine, erede degli Challant. Il progetto fu affidato all’ingegnere Carlo Saroldi. Concluso attorno al 1903, il maestoso palazzo era munito di tutti i moderni comfort, tra cui persino il primo ascensore installato nella regione. Lo sfortunato barone non poté godere a lungo di questa fastosa dimora, perse infatti giovanissima l’adorata figlioletta Irene e, pochi anni dopo, si spense Angélique, appena trentasettenne. Carlo Maurizio morì improvvisamente, in questo castello, il 2 dicembre 1928.

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