Escursioni con le ciaspole in Valle d'Aosta

Racchette

Le prime racchette sembra siano state inventate ben 5.000 anni fa per muoversi e cacciare nella neve. La loro forma si è evoluta soprattutto negli ultimi anni con l’impiego della plastica e con l’abbandono delle tradizionali forme a fagiolo o a racchetta (canadese). Oggi i modelli moderni rassomigliano a sci larghi e corti, la scarpa viene fissata agevolmente ad attacchi snodati che rendono più naturale la camminata. Molti modelli sono dotati di punte in metallo per far presa anche su terreni gelati o di un ramponcino sotto l’attacco. Quasi tutti dispongono anche di alzatacco per camminare più facilmente su terreni in ripida salita. Personalmente utilizzo l’alzatacco molto di rado. Normalmente è possibile anche bloccare il sollevamento del tallone per avere maggiore controllo della ciaspola su tratti molto accidentati. Ne esiste oggi in commercio una grande varietà di marche e modelli. I prezzi variano parecchio in funzione del modello. Difficile consigliare il tipo migliore: dipende dal tipo di utilizzo, dal proprio peso, dalla neve e dalle preferenze personali.

Esistono oggi noleggi di attrezzatura in quasi tutte le stazioni invernali della regione.

moderne ciaspole

Bastoncini

Indispensabili anche i bastoncini, preferibili quelli telescopici, di altezza regolabile, con rondella abbastanza larga.

Scarpe e abbigliamento

Per iniziare non è necessario un abbigliamento specifico, per una breve passeggiata andranno bene degli abiti caldi che lascino libertà di movimento. Per chi pratica l’escursionismo in racchette con continuità esistono capi tecnici, impermeabili, leggeri, caldi e traspiranti. Nel sacco non dovranno mancare una giacca a vento, guanti e berretto (anche se la giornata è calda), occhiali da sole (anche se è nuvolo), una borraccia o una bottiglia d’acqua.

Sono indispensabili delle calzature calde, impermeabili alla neve, alte sopra la caviglia. Esistono calzature tecniche apposite ma vanno bene anche scarponi o scarponcini da trekking alti. Alcuni modelli di “doposci” in cui il piede rimane fermo sono accettabili, sconsigliamo invece l’uso dei moon boots che, pur essendo calzature molto calde, non sono adatti alla marcia e rendono spesso difficoltoso fissare adeguatamente l’attacco delle racchette.

L’attrezzatura dell’escursionista non occasionale deve prevedere anche i dispositivi di autosoccorso: ARVA, pala e sonda.