Oltre a formaggi e salumi, vi sono altri prodotti tipici che vale la pena assaggiare

Miele

Gli stessi fiori di montagna che costituiscono il pascolo ideale per la produzione di fontina, sono la fonte di nettare per la creazione di un ottimo miele millefiori di montagna, carico di profumi e di aromi. Diverso da zona a zona, è un prodotto di qualità elevata perché il nettare viene raccolto dalle api in zone esenti da inquinamento e pesticidi chimici. Vengono prodotti anche due mieli uniflorali: di rododendro e castagno. Assieme al millefiori sono inseriti nell’elenco dei prodotti tradizionali della Valle d’Aosta in attesa di ottenere la Denominazione di Origine Protetta. Qualità, provenienza e genuinità del miele valdostano sono garantite dal Consorzio apistico regionale che assiste gli apicoltori ed effettua analisi e controlli. Verificate ed esigete la presenza della fascetta di garanzia apposta sui vasetti.

In Valle d’Aosta gli apicoltori censiti sono quasi 400, per la maggior parte hobbisti o comunque con piccoli apiari e con una resa per arnia piuttosto limitata. Nel 2010 si contano in tutta la regione poco meno di 7.000 arnie con una produzione di circa 1.300 quintali di miele, in aumento rispetto agli ultimi anni.

Pane di segale (pan nér)

Un tempo il pane era prodotto in Valle d’Aosta prevalentemente con segale o avena, coltivate anticamente fin oltre i 1.600 m di quota. I cereali erano lavorati e macinati in loco – ogni villaggio disponeva di almeno un mulino – poi, verso Natale, venivano cotti grossi pani nei forni collettivi. La panificazione avveniva una solo volta all’anno, i pani venivano disposti su apposite rastrelliere e conservati in locali di legno ben asciutti. Alcune forme – spesso a forma di galletto o di maschera – erano arricchite con castagne, fichi secchi e noci. Erano i dolci poveri di un tempo, detti Micca o Flantze.

Prodotti agroalimentari tradizionali (PAT)

Seupa à la Vapelenentse (zuppa di Valpelline)

L’ultimo prodotto, in ordine di tempo, inserito nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), nella categoria piatti composti, è la Seupa à la Vapelenentse, un rustico ma saporito piatto unico a base di pane bianco raffermo (tipo ‘brutto e buono’), Fontina, burro, cannella in polvere, brodo (preparato con carne e ossa di bovine, carote, cipolle, cavolo verza bianco, erbe aromatiche come alloro, rosmarino, salvia). Si prepara alternando in una pirofila alcuni strati di pane e di fontina. Si copre col burro e le spezie, si innaffia il tutto con il brodo e si mette in forno. La Seuppa à la Valpelenentze (letteralmente: Zuppa alla maniera di Valpelline) si può fare più o meno liquida, con innumerevoli piccole variazioni secondo il gusto personale e le consuetudini familiari.