Un'antica tradizione ancora viva e autentica

Grappa

La Valle d’Aosta ha una grande tradizione nella distillazione di grappe, favorita anche dal clima. Le vendemmie tardive e il clima autunnale fresco, infatti, favoriscono la conservazione delle vinacce. La nostra è, forse, l’unica regione in cui sia autorizzata –  con una particolare regolamentazione regionale – la distillazione delle vinacce per il consumo familiare. La distillazione domestica avviene a novembre-dicembre, quando le vinacce sono ormai totalmente fermentate, con alambicchi tradizionali e secondo tecniche antiche e quasi rituali. Il risultato è un’acquavite dal gusto secco e dal profumo caratteristico.

Oltre alla produzione domestica, sono diverse le distillerie che proseguono nella tradizione su scala industriale. Oggi le vinacce vengono conservate sotto vuoto per preservarne ancora meglio le caratteristiche organolettiche. Alcune distillerie, come La Valdotaine di Saint-Marcel, utilizzano ancora alambicchi tradizionali a vapore, in rame, che hanno una resa oraria limitata ma permettono di ottenere prodotti di altissima qualità. La distillazione estrae il “cuore” della grappa, scartando “testa” e “coda” per ottenere il prodotto migliore.

Le grappe possono essere bianche, invecchiate in botti di rovere oppure, come accade spesso nelle case dei valdostani, vengono aromatizzate con erbe, frutti, miele, spezie. Particolarmente interessanti per gli appassionati le grappe monovitigno, ottenute con le varietà autoctone della regione: Prié blanc, Petite Arvine, Petit Rouge, etc. Sono grappe che possiedono caratteristiche organolettiche particolari, molto apprezzate dagli estimatori.

distillati

Numerosi anche i liquori, ottenuti per distillazione o per infusione.

Génépy (o Genepì).

Il più noto liquore della Valle d’Aosta è lo Genepì, ottenuto dall’infusione in alcol per 40 giorni dello genepì, una piccola pianta pioniera che colonizza le morene e i macereti di alta montagna (la sua raccolta è regolamentata e per la produzione industriale viene oggi coltivata). Per la precisione vengono utilizzate due specie che contengono lo stesso principio attivo: Artemisia genipi (che in Valle chiamiamo genepì maschio o genepì nero) Artemisia umbelliformis (detto genepì femmina o genepì bianco).  L’infuso viene poi diluito con una soluzione zuccherina per ottenere un liquore, più o meno dolce, di 40°-45°. Il liquore, dal sapore aromatico e lievemente amarognolo, contiene un principio attivo con proprietà digestive.

Tra gli altri liquori tradizionali ricordiamo il Ratafià, ottenuto con ciliege e amarene, più dolce, solitamente più apprezzato dalle donne.

Génépy e Ratafià sono inseriti nell’elenco dei PAT, i prodotti agroalimentari tradizionali della Valle d’Aosta.