Un'antica tradizione di eccellenza e alcuni rari vitigni autoctoni

Vini e vitigni della Valle d’Aosta

La coltivazione della vite nella nostra regione è stata introdotta probabilmente già in epoca romana. Nel medioevo le colture erano ampiamente diffuse e la Val d’Aosta esportava il proprio vino al di là delle Alpi, nel Vallese e in Savoia. L’esposizione soleggiata del versante settentrionale della valle centrale, unito al clima arido della regione, rendono varie zone della Valle assolutamente vocate alla produzione viticola.  Qui il territorio è profondamente segnato dalla presenza di terrazzamenti ricavati con muretti a secco, costruiti con il paziente e duro lavoro di generazioni di vignerons. La produzione è limitata, frutto di una viticoltura spesso “eroica”, dove l’impiego delle tecnologie è limitato dalla conformazione del territorio. La qualità dei nostri vini tuttavia è elevata e dalle caratteristiche molto particolari. Grazie al contributo dei servizi tecnici regionali e alla realizzazione di alcune cooperative, negli ultimi decenni si è assistito ad un costante incremento qualitativo e quantitativo delle produzioni, che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti in campo nazionale e internazionale.

Vigneti terrazzati a spalliera a DonnasTra i vitigni più caratteristici ricordiamo il Prié Blanc, coltivato nei comuni di Morgex e la Salle, ai piedi del Monte Bianco, fino a 1.200 m di quota. Con questa uva, coltivata su piede franco, si producono anche spumanti, sia con metodo classico che con metodo Charmat. Il Muscat de Chambave viene prodotto con uve moscato e vinificato per produrre un vino secco, molto aromatico ma diametralmente diverso dal moscato dolce piemontese. Il Torrette e l’Enfer  sono ottenuti con uve Petit Rouge, un vitigno autoctono dai marcati sentori di piccoli frutti. Abbastanza diffuso, soprattutto nella media valle, è il Vien de Nus (o Gros Vien – in contrapposizione a Petit Rouge). Nella bassa valle prevale invece il Nebbiolo di cui esiste una varietà locale, denominata Picotentro. Sono coltivati anche vitigni internazionali come il Pinot noir, il Gamay e il Sirah. Ottimi risultati forniscono i bianchi come la Petite Arvine, il Müller-Thurgau, il Pinot Gris e lo Chardonnay. Negli ultimi anni si stanno rivalutando in particolare alcuni rari vitigni autoctoni, tra cui il Fumin, il Mayolet, il Cornalin, il Vuillermin, la Premetta, il Neret. Queste varietà vennero quasi abbandonate nel passato per rivolgersi a vitigni più facilmente reperibili e di maggiore resa. La ricerca di sapori originali sta favorendo oggi il recupero di queste varietà autoctone, alcune delle quali risultano particolarmente promettenti.

tumulo busseyazLe ricerche dello svizzero José Vouillamoz, biologo molecolare specialista in viticoltura, hanno evidenziato le parentele genetiche, l’originalità e l’antichità dei vitigni valdostani.

Dal 1985 la Valle d’Aosta si può fregiare di un unico DOC, il Valle d’Aosta – Vallée d’Aoste DOC, con 7 diverse sottodenominazioni di area: il Blanc de Morgex et de La Salle, l’Enfer d’Arvier, il Torrette, il Nus, il Chambave, l’Arnad-Montjovet e il Donnas; e 15 di vitigno: Chardonnay , Cornalin , Fumin , Gamay , Mayolet , Merlot , Müller Thurgau , Nebbiolo , Petite Arvine , Petit Rouge , Pinot Blanc, Pinot Gris , Pinot Noir , Prëmetta e Syrah.

A questi sono stati aggiunti recentemente 5 nuovi vitigni: il Moscato bianco (non più prodotto solamente a Chambave), il Traminer aromatico, il Gamaret, l’Erbaluce e il Vuillermin.

Non esiste alcun marchio IGP o IGT né, al momento, nessun DOCG.

Sono eccellenti anche i vini bianchi liquorosi, alcuni passiti, altri ottenuti da vendemmie tardive. Segnaliamo almeno lo squisito Chambave Muscat flétri e il Nus Malvoisie flétri che non è in realtà una malvasia bensì una varietà di Pinot grigio. La Cave du vin blanc de Morgex e de La Salle produce anche piccole quantità dello speciale Chaudelune, un “ice wine” ottenuto con uve bianche vendemmiate in tardo autunno, alle prime gelate, presto al mattino quando gli acini sono ancora ghiacciati.

Vigneto a Aymavilles dell'azienda Les CretesNegli ultimi anni è aumentata la produzione di spumanti metodo classico. Sono noti in particolare quelli prodotti dalla cooperativa Cave Mont Blanc (Morgex e La Salle) con il Prié Blanc, unico vitigno autoctono a bacca bianca, coltivato su piede franco in vigneti che si spingono a 1.200 m di altitudine. Nella loro produzione spicca la “Cuvée des Guides”, spumante metodo classico che viene portato ai 2.173 m della stazione intermedia dello Skyway Monte Bianco per la fase di “tirage” fino al suo “dégorgement”. Le speciali condizioni ambientali, caratterizzate da basse pressioni e basse temperature, permettono di ottenere un perlage particolarmente fine e persistente e un prodotto assolutamente unico.

A Donnas è stato realizzato un museo del vino che documenta, anche con attrezzi tradizionali, tutte le fasi della coltivazione della vite e della lavorazione del vino.

L’eroico lavoro secolare dei vigneron valdostani ha creato dei paesaggi antropici di grande fascino. In particolare a Donnas, con i suoi ripidi terrazzi coltivati a pergola alta, ad Arvier con l’assolato anfiteatro dell’Enfer, disegnato da una successione di terrazzamenti a secco, a Morgex e La Salle con le vigne più alte d’Europa, coltivate con pergolette basse fino sulle pendici della montagna.

vigne arvier enfer

VINO E’ CULTURA Per conoscere il territorio agricolo, per assaggiare i vini valdostani, magari accompagnati dagli altri prodotti DOP della regione, vi proponiamo i nostri programmi in cui abbiniamo visite ai castelli o escursioni in montagna con degustazioni nelle migliori cantine della Valle. Contattateci per organizzare una giornata di vino, cultura e natura.

Oltre alle Cooperative che raccolgono molti soci, ci sono numerosi piccoli e piccolissimi produttori che si caratterizzano per una produzione di elevata qualità e che hanno ottenuto negli ultimi anni ottimi riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Alcune aziende sono gestite da giovani viticoltori, anche donne. Ricordiamo Maison Anselmet, Le Triolet, Les Crêtes, i Fratelli Grosjean, Di Barrò, Didier Gerbelle, Les Granges, Dino Bonin, La Crotta di Tanteun e Marietta, ecc.

Sul sito dell’Associazione Viticulteurs et encaveurs l’elenco di tutti i soci.


Bibliografia.

Vina excellentia di Giulio Moriondo. Appassionato e documentato testo sulla lunga storia della viticoltura valdostana.

Saggio sulle viti ed i vini della Valle d’Aosta a cura di Rudy Sandi. Nel 1836 il medico canavesano Lorenzo Francesco Gatta tratteggiò finemente la vitivinicoltura valdostana nel suo “sulle viti ed i vini della Valle d’Aosta”, testo andato dimenticato seppur fondamentale per comprendere appieno la singolare storia rurale di questa piccola regione alpina. La prima sezione di questo libro riporta integralmente questo antico trattato, arricchito da approfondite note esplicative. Nella seconda sezione a carattere storico-etnografico, Rudy Sandi fonde testi letterari ed enciclopedici assieme ad antichi trattati e documenti di agronomia, viticoltura, enologia, botanica, dietetica ed ampelografia per descrivere la plurimillenaria civiltà enoica valdostana e le innovazioni operate dal Gatta in campo viticolo. Acquistabile online.