La valle e il colle del Gran San Bernardo

Il Colle del Gran San Bernardo è da millenni una delle più importanti vie di comunicazione attraverso le Alpi.

Il Colle del Gran San Bernardo, a 2.475 m di altitudine, mette in comunicazione la Valle d’Aosta col Vallese ed è stato per secoli una delle vie di comunicazione più importanti d’Europa, collegando la penisola italiana col resto del continente. Ci sono segni di frequentazione già in epoca preistorica e proprio sul Passo, chiamato dai romani Summus Poeninus, si riconoscono la strada romana, una mansio e un tempio.

Attorno al 1050 San Bernardo d’Aosta vi fondò un Ospizio per l’assistenza di pellegrini e viaggiatori. L’Ospizio millenario, un tempo potentissimo, è ancora aperto e funzionante tutto l’anno, frequentato sia da turisti di passaggio sia per ritiri spirituali. L’ingresso è libero e vi si respira davvero l’aria del tempo passato. Vale la pena di visitare la cappella col coro ligneo e soprattutto il tesoro, composto da opere di oreficeria sacra, manoscritti miniati e paramenti liturgici, davvero notevoli. A fianco dell’Ospizio vi è un interessante Museo che espone i numerosi reperti archeologici raccolti nei dintorni, un diorama con gli animali della zona, filmati, fiori e insetti raccolti dai monaci nei loro studi naturalistici, oggetti storici.

gran san bernardo

Sin dal X secolo, l’attività di trasporto e accompagnamento di viaggiatori e mercanti attraverso il Colle, la cosiddetta Viérie, era riservata agli abitanti di Etroubles e Saint-Rhémy, i cosiddetti marroniers, una sorta di portatori e guide ante litteram. Questo diritto venne ufficializzato nel 1273 dal conte di Savoia. Nel 1627 il duca Carlo Emanuele I trasformò questo privilegio: i giovani del paese erano esonerati dal servizio militare in cambio della manutenzione e segnalazione della strada e del soccorso dei viaggiatori, erano i “soldats de la neige”. Questa istituzione durò fino alla Prima guerra mondiale.

Dal Colle passarono re, papi e imperatori ma il passaggio sicuramente più noto fu quello di Napoleone Bonaparte con i 40.000 uomini dell’Armée de Réserve, nel maggio del 1800, quando sul valico c’era ancora molta neve. L’esercito del Primo Console dovette poi penare due settimane per superare il Forte di Bard.

Simbolo del Colle sono i cani San Bernardo, una razza di grande taglia, molto docile, selezionata dai monaci per battere la pista nella neve e prestare soccorso ai viaggiatori dispersi. La Fondation Barry, un’associazione svizzera di volontariato, alleva ancora lassù ogni estate alcuni animali e dei cuccioli in un canile visitabile insieme al museo. I giovani volontari portano i cani a spasso nei dintorni dell’Ospizio e non è raro incontrarli sui sentieri.

Cani San Bernardo della Fondation Barry

Attraverso il Colle passa la Via Francigena, la via di pellegrinaggio già descritta dal vescovo Sigerico nel 994, che conduceva i pellegrini dal nord Europa fino ai luoghi santi. Il Colle segna l’ingresso della Via in Italia che è percorsa ogni anno da un numero crescente di camminatori, desiderosi di praticare un’attività fisica sana e alla ricerca di momenti di personale ricerca spirituale.

Oltre alla salita al Colle, si possono effettuare belle escursioni nei dintorni, in particolare un bel giro ad anello attraverso la Val Ferret svizzera, ricca di laghi, per ritornare infine al Colle.

Per approfondire la conoscenza di questo sito così carico di storia, o per un’escursione nei dintorni, contattate una guida della Valle d’Aosta.

Interessante anche oltrepassare il Colle e scendere a Martigny, in epoca romana Octodurum, e visitare la Fondation Pierre Gianadda, importante centro espositivo che accoglie musei permanenti e prestigiose esposizioni temporanee.

Il contrabbando è sempre stata un’attività complementare nell’economia delle zone di confine. Per secoli gli abitanti della valle del Gran San Bernardo hanno trasportato a spalla le “bricolle” contenenti sale, tabacco, riso e altri beni su cui gravavano i dazi più esosi. Al Colle più famoso erano preferiti passi minori, meno frequentati e controllati.

La strada sul Colle è transitabile solitamente dal 1 giugno a fine ottobre. Il resto dell’anno è chiuso per neve ma si può utilizzare il traforo stradale, lungo 5,8 Km, inaugurato il 19 marzo 1964. I lavori per la realizzazione del Tunnel iniziarono nel 1958. Oltre alla galleria vera e propria vennero realizzate anche le strade di accesso sui due versanti. Fu il primo traforo stradale attraverso le Alpi. Altre informazioni pratiche su costi ecc.

Imbocco traforo Gran San Bernardo

Saint-Rhémy è l’ultimo paese che si incontra prima del Colle. Chiamato in epoca romana Eudracinum, come indicato nella Tabula Peutingeriana, divenne un’importante mansio, un punto sosta per il cambio dei cavalli e un ristoro prima del proseguimento lungo il tratto più impegnativo del percorso. Nel borgo c’era un deposito di merci per i mercanti, detta la “susta”, dove veniva riscosso un pedaggio. Il piccolo borgo di Saint-Rhémy è molto ben tenuto, ha begli edifici rurali e merita una breve visita.

A Bosses, il vicino paese con cui forma il comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, si osserva un castello costruito nel 1095 da Gerardo de Bocha, cavaliere e signore del luogo. La struttura accoglie spesso esposizioni temporanee.

I valdostani chiamano la valle del Gran San Bernardo la Coumba freide – la conca fredda – perché influenzata dalle correnti e dalle perturbazioni che arrivano da nord. Il clima fresco e ventilato della zona è ideale per la stagionatura di un prosciutto crudo, il Jambon de Bosses DOP, che viene affinato in locali con erbe aromatiche per conferire un profumo caratteristico. La tradizione di questo prosciutto è molto antica, nei registri contabili dell’Ospizio a fine Trecento si trova citazione dell’acquisto di molto sale, spezie, erbe aromatiche e maiali, comprese delle tybias porci.

A monte di Bosses si sviluppa la piccola stazione sciistica di Crevacol, ben soleggiata, ideale per famiglie. Nei dintorni ci sono diversi itinerari molto apprezzati per lo scialpinismo.

Era nato a Laval, frazione di Saint-Rhémy, il 17 giugno 1845, il famoso falsario Joseph-Samuel Farinet, eroe popolare dei Vallesani. Ebbe una vita breve ma molto avventurosa, continuamente incalzato dai gendarmi su entrambi i versanti delle Alpi, arrestato ed evaso più volte. La sua fama è dovuta soprattutto al romanzo che Charles-Ferdinand Ramuz scrisse su di lui e al film “L’or dans la montagne” ispirato allo stesso libro.

Scendendo verso Aosta si incontra Saint-Oyen, piccolo comune in cui sorge l’imponente Chateau Verdun, antichissima fattoria e dependence dell’Ospizio del Gran San Bernardo. Abbiamo la citazione nel 1137 di un dono del conte di Savoia di terreni per edificare il “castellum verdunense”, Chateau Verdun per l’appunto. La struttura accoglie ancora oggi i viaggiatori della Via Francigena e gruppi per ritiri spirituali. Dormire nelle accoglienti stanze dai muri spessissimi è un’esperienza dal fascino antico.

Chateau Verdun, Saint-Oyen

In località Flassin c’è una bella pista di fondo e uno snow park molto attrezzato per passare una giornata di divertimento sulla neve. Tutta la zona è popolata da numerosi ungulati, è facile incontrare cervi e caprioli nei boschi e nelle praterie di tutta la valle del Gran San Bernardo.

Il paese di Etroubles  è citato per la prima volta nel 1130 in un resoconto del monaco Rodolfo dell’abbazia di Saint-Trond. Il nobile Aimone de la Tour d’Etroubles presta giuramento al conte di Savoia nel 1242 e 4 anni dopo vengono concesse agli abitanti delle franchigie. Il campanile, alto 25 m, è del 1480. La prima chiesa era del XII secolo, sostituita da quella attuale nel 1814 che conserva anche un tesoro di arte sacra con pezzi di pregio.

Il borgo conserva belle tracce del proprio lungo passato che ha saputo valorizzare con interessanti iniziative. Etroubles è inserito nel circuito dei “comuni fioriti”, amministrazione comunale e privati fanno a gara per abbellire il paese con aiole e vasi di fiori.

Con la collaborazione della Fondation Pierre Gianadda di Martigny, il comune ha realizzato un Museo a cielo aperto, un percorso con opere originali di 22 artisti contemporanei, denominato À Etroubles, avant toi sont passés . Le opere d’arte – sculture e altre installazioni – sono disseminate nel centro storico, creando un percorso da scoprire girovagando fra i vicoli e le piazzette del paese. Un percorso stimolante anche per i ragazzi.

scultura landzetta etroubles

Nel borgo vi è anche la più antica latteria turnaria della Valle d’Aosta, avviata nel 1853 su iniziativa di un allevatore originario della valle di Bagnes. Le latterie turnarie permettevano di mettere insieme il latte prodotto da numerosi piccoli proprietari per produrre la fontina che richiede un centinaio di litri per ciascuna forma. Il regolamento della latteria permetteva di ripartire in maniera equa la fontina prodotta, in base alla quantità di latte conferito da ciascuno. Fino agli anni ’80 del secolo scorso vi era un’ottantina di proprietari (fonciers) e si producevano circa 1200 fontine in 5 mesi.

Interessante anche la Centrale Bertin, la centralina idroelettrica che per prima portò l’elettricità nella Valle del Gran San Bernardo nel 1904. E’ un piccolo ma significativo esempio di archeologia industriale. Nella struttura ci sono anche foto d’epoca molto utili per osservare i cambiamenti avvenuti nel territorio.

Curiosità: la galleria del Menouve. Un secolo prima della costruzione del Tunnel del Gran San Bernardo vi fu il tentativo di realizzare un collegamento tra i due versanti delle Alpi attraverso una galleria che doveva unire il vallone del Menouve, a monte di Etroubles, con la Val d’Entremont in Vallese. I lavori  iniziarono nel 1856 e durarono per nove mesi, con 20 operai, ma si interruppero già l’anno seguente per i costi eccessivi dell’opera. Sul versante valdostano, a 2300 m di quota, vennero scavati 70 metri di galleria e circa la metà su quello svizzero. E’ tuttora visibile l’imbocco della galleria e il cumulo formato dai materiali di scavo.

Il carnevale più originale della nostra regione è certamente quello della “Coumba freide”, con le caratteristiche landzette, i variopinti costumi ispirati alle divise degli ufficiali napoleonici. Ad Allein, piccolo comune agricolo a valle di Etroubles, si può visitare la Mèizoùn di Carnaval de la Coumba Frèida, dedicata al Carnevale della Valle del Gran San Bernardo. Questo museo si trova in frazione Ayez, all’interno di una pregevole costruzione del XV secolo.

Scendendo ancora verso Aosta si incontra Gignod con la chiesa parrocchiale con affreschi del Quattrocento, quando la parrocchia dipendeva dai Signori di Avise. Poco più in basso, su una picola altura, si innalza la Tour de Gignod, tozza torre a base quadrata del XII-XIII secolo.

torre Gignod

Sul territorio di Gignod scorre il Ru neuf, antica canalizzazione che pesca l’acqua del torrente Artanavaz a Etroubles per irrigare i campi a monte di Aosta. Il sentiero che costeggia il canale, in buona parte a cielo aperto, è una piacevolissima passeggiata, in buon parte nel bosco, quasi pianeggiante, lungo il percorso della Via Francigena.

Chiamateci per un’escursione alla scoperta di questa valle dove storia e natura formano un connubio inscindibile di grande fascino.