La legge regionale n. 6 del 2006 ha definito ufficialmente la bandiera e l'inno della regione.

Bandiera della Valle d’Aosta

bandiera-vdaLa bandiera della Regione è formata da un drappo di forma rettangolare, suddiviso verticalmente in due sezioni uguali di colore nero e rosso, con la banda nera dalla parte dell’asta.

I colori rosso e nero vennero utilizzati per la prima volta dal can. Joseph Bréan  su un opuscolo del 1942, intitolato “I grandi valdostani”, traendoli dal sigillo cinquecentesco del Ducato di Aosta, un leone d’argento su scudo nero al capo di rosso. La Resistenza valdostana scelse come propria bandiera un drappo con due bande orizzontali: nero sotto e rosso sopra, cucito, secondo quanto scrive Vincent Trèves, da donne di Valtournenche e fatto sventolare per la prima volta sulla Tête Grise dalla Brigata Marmore nell’agosto 1944. Questa bandiera, pur riconosciuta da tutti, non venne ufficializzata nello Statuto di Autonomia. Negli anni ’50 la bandiera si trasformò in quella attuale a bande verticali. 

Stemma della Valle d’Aosta

Lo stemma della Valle d’Aosta raffigura un leone rampante. Non è certo un animale stemma-vdache viva fra le nostre montagne, ma stambecchi e camosci non compaiono solitamente su stemmi e vessilli, mentre il leone, per la sua potente valenza simbolica, è tra i simboli più ricorrenti nell’araldica, insieme alle aquile e alle croci, e si presenta in svariate fogge e posizioni, intero o mutilato. Il leone compare sugli stemmi gentilizi appartenenti a una ventina delle più antiche famiglie nobili della regione. Tutti derivano, probabilmente, da un’antica insegna collettiva di guerra, dalla quale sono poi discesi i blasoni delle diverse famiglie. Si può ipotizzare che questo simbolo avesse valenza territoriale e che il leone fosse dunque simbolo della Valle d’Aosta sin dalle origini dell’araldica. Nel 1536, con l’eclissi degli stati sabaudi a seguito dell’invasione francese, il Ducato di Aosta divenne di fatto indipendente, retto dal Conseil des Commis, e adottò come proprio simbolo il leone. Nello stemma reale di Emanuele Filiberto compariva il leone di Aosta che scomparve al tempo di Carlo Alberto. Rimase nello stemma di Aosta e nel 1945 il gonfalone regionale riprese ancora una volta il secolare leone d’argento in campo nero che il governo nazionale riconobbe come stemma della Valle d’Aosta.

Bibliografia: Gli stemmi della regione e dei comuni della Valle d’Aosta, 2008. B. Fracasso, J.G. Rivolin, M. Ghirardi

Inno della Valle d’Aosta

L’inno ufficiale della Valle d’Aosta è la canzone popolare “Montagnes valdôtaines”, brano molto noto, entrato nel repertorio anche di numerose corali non valdostane. Il motivo venne composto attorno al 1835 dal compositore parigino Alfred Roland, all’epoca  inviato come funzionario delle imposte a Bagnères-des-Bigorres, nei Pirenei, non lontano da Lourdes. La canzone si intitolava in origine Montagnes Pyrénées o Tyrolienne des Pyrénées. Verso il 1932 venne trasformata in Montagnes Valdotaines e divenne presto molto popolare in tutta la regione. L’incipit del brano apre – da mezzo secolo – l’edizione del giornale radio regionale.

Ecco il testo della prima strofa:

Montagnes valdôtaines,

Vous êtes mes amours;

Hameaux, clochers, fontaines,

Vous me plairez toujours.

Rien n’est si beau que ma patrie,

Rien n’est si doux que mon amie,

O montagnards, (bis)

Chantez en chœur (bis)

De mon pays, (bis)
La paix et le bonheur!

De mon pays, (bis)
La paix et le bonheur!

Les montagnards sont là!

Halte là! Halte là! Halte là!

E’ interessante scorrere le vicende dell’autore, Alfred Roland. Giunto per lavoro nei Pirenei, si appassiona ai ritmi e alle voci delle persone che lavorano nelle botteghe del paese. A proprie spese crea una scuola e raccoglie rapidamente oltre 200 coristi. Compone numerosi brani che cantano le montagne e le genti dei Pirenei, opere che rimangono ancora nel patrimonio folcloristico di quella regione. Nel 1838 raccoglie i 40 migliori elementi della sua corale e organizza una tournée nazionale: il successo fu grandissimo. Nel 1839 a Parigi il coro si esibisce davanti a 8.000 spettatori e negli anni seguenti il successo continua a livello internazionale: a Londra, Anversa, Bruxelles, a Roma per il papa e poi ancora in Germania, Russia, Egitto, Grecia, Turchia…

Testo originale della Tyrolyenne des Pyrénées:

Montagnes Pyrénées

Vous êtes mes amours,

Cabanes fortunées

Vous me plairez toujours,

Esecuzione di Montagnes Valdôtaines in occasione della Festa della Valle d’Aosta, 7 settembre 2009

Il canto a cappella è ancora molto diffuso in Valle d’Aosta e numerosi sono i cori in attività, riuniti nell’Associazione Arcova.

Festa della Valle d’Aosta

Il 26 febbraio si celebra la costituzione della Valle d’Aosta in Regione autonoma, avvenuta con lo Statuto speciale approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4. La ricorrenza è festeggiata l’ultima domenica di febbraio di ogni anno. Relatore dello Statuto di Autonomia fu Emilio Lussu al quale è dedicato il parco nel centro della città di Aosta.

La facciata neoclassica del municipio di Aosta


La Legge regionale n. 6 del 16 marzo 2006, disposizioni per la valorizzazione dell’autonomia e disciplina dei segni distintivi della Regione, ha ufficializzato i simboli della Regione Autonoma Valle d’Aosta.