Piccoli musei della Valle d'Aosta

Oltre ai musei e alle sedi espositive più importanti, la Valle d’Aosta comprende numerosi piccoli musei dedicati alla cultura e alle tradizioni della regione che susciteranno sicuro interesse fra i curiosi e gli appassionati.

Maison Gérard Dayné a Cogne

Cogne, la più nota località turistica all’interno del Parco nazionale del Gran Paradiso, ha trasformato una complessa abitazione del Seicento, con abitazione e locali ad uso agricolo, in un museo etnografico, ricco di oggetti originali, che permette di sperimentare e comprendere come si svolgeva la vita fra queste montagne fino a un passato non troppo remoto. Informazioni

Centrale Bertin a Etroubles

Il comparto idroelettrico è uno dei settori economici più importanti della Valle d’Aosta. A Etroubles, bella località nella valle del Gran San Bernardo, la prima centrale idroelettrica della vallata è visitabile e consente un viaggio molto interessante agli esordi di questa produzione, destinata a cambiare la nostra società. Significativo che ad avviare questa attività imprenditoriale sia stata una donna. Informazioni

La centrale Bertin di Etroubles

Museo a cielo aperto A’ Etroubles, avant toi sont passés…

Con la collaborazione della Fondation Pierre Gianadda di Martigny, il comune di Etroubles ha realizzato un Museo a cielo aperto, un percorso con opere originali di artisti contemporanei, italiani, francesi e svizzeri, denominato À Etroubles, avant toi sont passés. Tra i tanti pittori e scultori ci sono Albert Féraud, Hans Erni, Salvatore Sebaste, Alberto Gambale, Sergio Zanni, Carlo Brenna, Andrea Granchi, Italo Bolano, Guido Magnone, Evelyne Otis Bacchi, Norbert Verzotto, Yves Dana, Michel Favre. Diversi anche gli artisti valdostani: Giulio Schiavon, Siro Viérin, Chicco Margaroli, Franco Balan, Enrichetta Jorrioz e Roberto Priod.

Le opere d’arte – sculture, pannelli dipinti, affreschi e altre installazioni – sono disseminate nel centro storico, creando un itinerario da scoprire girovagando fra i vicoli e le piazzette del paese. Un percorso stimolante anche per i ragazzi.

Museo etnografico Petit-Monde

Nel caratteristico villaggio di Triatel, in comune di Torgnon, paese della Valtournenche, alcune eccezionali costruzioni rurali sono divenute un interessante museo etnografico che dà visibilità alle attività tradizionali delle genti di montagna. Triatel, insieme al vicino villaggio di Etirol, sono edificati su una stretta cengia sui ripidi fianchi del versante sinistro della Valtournenche. Per il suo isolamento era chiamato Petit Monde (piccolo mondo).  Qui dei raccard a schiera, un grenier (granaio) e una grange, costruiti tra 1463 e il 1700, incredibilmente ben conservati, trasportano il visitatore indietro nel tempo, in epoche in cui l’economia era di sussistenza ma ogni famiglia era autosufficiente. Per le visite guidate contattare il comune di Torgnon, o l’ufficio turistico (0166 540433) oppure chiamate una guida locale.

Il rascard a schiera quattrocentesco che accoglie il museo etnografico di Petit Monde

MAIN Maison de l’artisanat international a Gignod

Il MAIN è un centro espositivo che ospita mostre temporanee, dedicate all’artigianato locale e internazionale, che non riescono a essere accolte all’interno del MAV, Museo dell’artigianato di Fénis. Il centro espositivo MAIN di Gignod, paese a pochi Km da Aosta lungo la strada per il Gran San Bernardo, racconta attraverso esposizioni temporanee tematiche il tema del confronto, tra diverse culture attraverso gli oggetti di artigianato, o tra diverse forme artistiche e punti di vista. Informazioni.

Casa museo Maison Berton a La Thuile

Maison Berton a La Thuile è una casa museo recentemente allestita all’interno di una villa privata costruita dai Fratelli Berton e donata, completa delle sue inestimabili collezioni di oggetti di artigianato valdostano (mobili, oggetti d’arredo, sculture, disegni, stampe, libri), affinché diventasse un museo. Al suo interno, che mantiene l’aspetto di una raffinata casa di montagna, si ritrovano stanze come la taverna, la cantina, il salotto, la biblioteca, la camera degli ospiti, la stanza da letto, così come ci sono state lasciate dai proprietari, con un’incredibile serie di accostamenti fra oggetti di antiquariato e mobili più moderni. Informazioni

Fondazione Sapegno e Museo del fumetto a Morgex

Natalino Sapegno, che era nato e aveva frequentato il liceo ad Aosta, donò la sua preziosa biblioteca alla Valle d’Aosta. La Fondazione Sapegno, voluta dalla famiglia e dalla Regione Valle d’Aosta allo scopo di accogliere e utilizzare il suo lascito, è sorta nel segno dell’attaccamento del maestro alla sua terra natale, dove oggi riposa, nel cimitero di Aosta. La Fondazione Centro studi storico-letterari Natalino Sapegno ha sede nella Tour de l’Archet di Morgex dove viene custodita la sua importante biblioteca.

Oltre al Fondo Sapegno, la Fondazione custodisce, studia e divulga le opere, le raccolte e gli scritti di altri intellettuali del Novecento: Giulio Augusto Levi, Sergio Solmi e Lea Ritter Santini.

Sito del Centro studi storico letterari Natalino Sapegno. Catalogo online della biblioteca della Fondazione Sapegno.

La stessa Tour de l’Archet, complesso edificio medievale nel cuore di Morgex, accoglie anche l’importante collezione di fumetti Demetrio Mafrica, professore aostano competente cultore del fumetto, forma letteraria che in Italia non gode di particolare attenzione accademica.

Natalino Sapegno e Renato Guttuso

A due passi dalla Tour de l’Archet, lungo la Dora Baltea, si sviluppa il piacevole Parco della lettura, destinazione adatta a ragazzi.

Museo etnografico L’homme et la pente a La Salle

Sulla “collina” di La Salle, comune dell’alta Valle d’Aosta, è stato realizzato un museo etnografico che affronta un aspetto caratterizzante del territorio alpino: il pendio. Il pendio come ostacolo geografico, ma anche come tratto distintivo del paesaggio di montagna. Il museo ha una ricca collezione di oggetti e attrezzi usati nell’agricoltura e nella vita familiare, con particolare riferimento al XVIII e XIX secolo, permettendo di entrare in contatto con i molteplici aspetti della vita della montagna, dal lavoro ai riti familiari, dalle abitudini quotidiane alle credenze religiose. Oltre al museo etnografico è stato risistemato un circuito di sentieri che permette di esplorare l’interessante ambiente circostante. Informazioni

Museo alpino Duca degli Abruzzi a Courmayeur

La Società delle guide di Courmayeur è la più antica d’Italia, seconda al mondo solo a quella di Chamonix, sul versante francese del Monte Bianco. Le guide di Courmayeur, per la loro esperienza su terreni glaciali ed estremi come quelli del Monte Bianco, vennero spesso ingaggiati per guidare le spedizioni extraeuropee, alla conquista dei poli, dell’Himalaya e della Patagonia. Il Museo della montagna Duca degli Abruzzi, nel centro di Courmayeur, di fronte alla chiesa parrocchiale, raccoglie ed espone cimeli di quelle spedizioni storiche. Custodisce la memoria delle guide alpine di Courmayeur, documenta l’origine e lo sviluppo del mestiere di guida alpina e saprà interessare tutti gli appassionati di montagna. Informazioni

Museo del parco minerario e della miniera di Cogne

Cogne ha avuto un lungo e importante passato minerario che oggi può essere conosciuto attraverso un complesso museale moderno e interattivo. Un percorso che segue l’estrazione del materiale nel tempo e nello spazio: dai luoghi dove questi minerali si trovano ( Brusson, Cogne, La Thuille, Ollomont, Saint-Marcel) ad un excursus temporale per vivere l’esperienza della miniera, i luoghi del lavoro, la durezza della vita in galleria fino all’ ultimo viaggio del materiale verso Aosta e la sua trasformazione. L’allestimento, inserito nel Villaggio dei minatori, è stato realizzato tramite apparati multimediali che raccontano non solo i minerali, ma la storia del luogo e la vita delle persone che lo abitavano. Il visitatore diventa un minatore, circondato da persone che lo interpellano in prima persona. Con giochi interattivi può provare l’utilizzo delle rivoltelle dei minatori, riempire i vagoni del trenino del Drinc e persino simulare un’esplosione all’interno di una miniera in 3D. Informazioni

La Cooperativa Mines de Cogne organizza anche visite guidate alla miniera per esplorare un tratto degli oltre 100 Km di gallerie scavate nella montagna, un’esperienza emozionante e coinvolgente.

Centro di documentazione Viviminiera a Saint-Marcel

Il Centro è ospitato nell’edifico del Comune di Saint-Marcel in Località Prélaz e permette al visitatore di conoscere e approfondire la realtà mineraria di Chuc e Servette attraverso un percorso tematico suggestivo e stimolante. Grazie a strumenti multimediali, il centro documentale alterna diversi ambienti che portano il visitatore ad avvicinarsi ai temi legati allo sfruttamento delle miniere di calcopirite e delle cave di macine in cloritoscisto granatifero. L’allestimento utilizza esposizioni di immediata lettura e molto percettivi, come proiezioni video altamente immersive, diorami, modelli in scala e grandi immagini. Informazioni

miniera servette

Ecomuseo del vino e della viticoltura a Donnas

Le testimonianze della coltivazione della vite a Donnas risalgono al 1200. Un ripido pendio originato da una paleofrana è stato nei secoli dissodato e terrazzato per coltivare vigneti a pergola alta, un lavoro davvero eroico che ha permesso di addomesticare un versante pietroso e impervio. La viticoltura è attività tuttora importante, profondamente radicata nella cultura locale. L’ecomuseo è realizzato nelle cantine dell’asilo infantile Selve che, con le loro volte in mattoni, sono la cornice ideale per accogliere il museo. Informazioni. A un centinaio di metri dal Museo c’è la sede della Cooperativa produttori del Donnas, il primo DOC della Valle d’Aosta.

Museo della Resistenza della Brigata Lys a Perloz

A Perloz, comune della bassa valle di Gressoney, si organizzò una delle prime bande partigiane della regione, la Brigata Lys. Il paese è stato incendiato e distrutto da rappresaglie nazi fasciste. A ricordo di questo periodo così cruciale per la nascita della nostra Repubblica, è sorto il Museo della Resistenza che propone immagini e reperti per comprendere la storia di quegli anni tragici. Informazioni

Il Museo della Resistenza di Perloz

Il villaggio museo di Chemp, a Perloz

Il piccolo villaggio semi abbandonato di Chemp, in comune di Perloz, all’imbocco della valle di Gressoney. Da alcuni è andato ad abitarvi lo scultore “Pino” Bettoni che lo ha disseminato di sculture e bassorilievi, trasformandolo in un vero e proprio museo a cielo aperto. Alle opere di Bettoni si sono aggiunte negli anni quelle di altri artisti. Passeggiare nel villaggio e scoprire, nascoste negli angoli delle case, queste opere artigianali, è una piacevolissima esperienza. Il fotografo amatoriale Enrico Romanzi ha realizzato lo splendido video Chemp, un sogno portato dal vento, dedicato all’opera di Angelo Giuseppe Bettoni.

La strada carrozzabile per Chemp è stretta e tortuosa. In alternativa è possibile salire a piedi lungo la mulattiera che attraversa un bosco di castagni secolari.

Alpenfauna Museum “Beck-Peccoz” a Gressoney

Il Barone Luigi Beck-Peccoz dispose che la sua collezione di trofei fosse trasportata a Gressoney e sistemata in un edificio espressamente costruito a pochi metri da Villa Margherita. All’interno della palazzina, in sale decorate con affreschi in stile tedesco, fu riunita ed esposta la rara e ricca collezione costituita da trofei di caccia, armi antiche, nonché da altri preziosi cimeli di famiglia quali ritratti, quadri, libri e pubblicazioni inerenti la fauna e la flora alpina. L’allestimento, inserito in un ambiente architettonico mitteleuropeo, illustra i principali aspetti scientifici della fauna locale.
Al primo piano del museo vi è una piccola ma interessante armeria. Nelle vetrine originali è esposta una collezione di armi lunghe, corte, da tiro e militari, comprendente 90 pezzi. Informazioni.

I baroni Beck-Peccoz ospitarono per anni la regina Margherita nella propria dimora, prima che la regina si facesse costruire per le proprie vacanze estive, in località Belvedere, il fiabesco Castel Savoia.

In Valle d’Aosta c’è un altro castello decorato con migliaia di trofei di caccia, secondo il gusto dell’epoca, è il castello Reale di Sarre. Acquistato dal re Vittorio Emanuele II, venne adattato come base per le battute di caccia nella Riserva Reale prima di diventare il nucleo del primo parco naturale d’Italia, il Parco Nazionale del Gran Paradiso.

Museo del carnevale della Coumba Freide ad Allein

Nella valle del Gran San Bernardo il carnevale è una tradizione antica, profondamente radicata e viva ancora oggi. Le maschere sono le caratteristiche landzette, ispirate alle divise degli ufficiali napoleonici che discesero la valle nel maggio del 1800. Il museo è accolto in una notevole casaforte del XVI secolo. Informazioni

Maison Bruil – Museo dell’alimentazione a Introd

Maison Bruil di Introd è un magnifico esempio di architettura rurale, un’antica costruzione concentrata nella quale tutti gli spazi necessari alla vita di persone e animali erano raggruppati sotto un unico tetto. La visita si snoda su tre piani fra i vari ambienti tipici della casa tradizionale riportati alla loro funzione originaria.

Attraverso l’esposizione Conserver le souvenir… se souvenir pour conserver si ripercorrono le tecniche che i nostri antenati hanno sviluppato nel corso dei secoli per utilizzare e conservare i prodotti alimentari del territorio. Interessante per adulti e ragazzi.

Introd è un comune all’imbocco di due valli del Parco del Gran Paradiso, Valsavarenche e Rhêmes. Ha un interessante castello, la splendida cascina quattrocentesca detta La Ola (l’ala) e due spettacolari ponti. Informazioni

Centri visitatori Parco del Gran Paradiso

Il Parco nazionale del Gran Paradiso comprende tre valli della Valle d’Aosta: Cogne, Valsavarenche e Rhêmes. In ciascuna di queste valli c’è un Centro visitatori dedicato a un tema diverso.

Cogne, Villaggio minatori. L’evoluzione complessa e dinamica del Parco è presentata come in un laboratorio di sperimentazione, con modelli esplicativi, sistemi multimediali e giochi interattivi, numerosi giochi di ruolo, e un originale “spazio sensoriale” che offre ai visitatori la possibilità di apprezzare i profumi della natura e sentire i suoni caratteristici del bosco. Il Centro, oltre che agli appassionati di natura, si rivolge anche alle scuole, in quanto l’esposizione, per gli argomenti trattati e e modalità di utilizzo interattivo, ben si addice alle visite di gruppi di studenti. Il centro ospita inoltre due allestimenti tematici: uno dedicato al Lupo e uno allo Stambecco. In queste postazioni immersive è possibile ammirare esemplari tassidermizzati e immergersi nel racconto delle caratteristiche di queste specie. informazioni

A fianco del Centro c’è il Museo Minerario che illustra il passato minerario di Cogne.

Valsavarenche

Fraz. Dégioz. I preziosi predatori. Questo Centro Visitatori affronta argomenti legati alla vita, alla sopravvivenza, alle attività, alla presenza sul territorio dei predatori che abitano il Parco Nazionale del Gran Paradiso. L’elemento principale intorno al quale ruota la visita è la Lince, presentata in un’analisi della rapida scomparsa di questo animale in Europa e della sua presenza attuale, grazie ad una progressiva e lenta ricolonizzazione che si è attuata a partire dagli anni ’70. La struttura espositiva del Centro presenta inoltre quattro diorami che propongono la ricostruzione degli ambienti della Valsavarenche in cui vivono, e convivono, i piccoli e grandi predatori e le loro possibili prede. Il Centro di Valsavarenche offre inoltre la possibilità di approfondire la conoscenza di parte dell’avifauna presente nei territori del Parco attraverso una postazione immersiva-emozionale dedicata al Gufo Reale. informazioni

Fraz. Rovenaud. Acqua e biodiversità. Il Centro, che si estende in un’area di 14.000mq, permette di effettuare una vera e propria “immersione” in un ambiente del Parco in cui tutto è legato all’acqua. Situato in un’area boscata ricca di sorgenti, dove fino a pochi anni fa era attiva una segheria alimentata ad acqua, il percorso espositivo si sviluppa in un ecosistema ben conservato, grazie alle azioni di tutela del Parco, e vede un suggestivo allestimento con percorsi di visita interni ed esterni, arricchiti da installazioni multimediali, video e acquari che rendono la visita un momento di conoscenza, esperienza e riflessione sull’importanza della conservazione e del sottile equilibrio che si instaura tra uomo e ambiente. Nel Centro, che funziona da lente d’ingrandimento sugli ecosistemi legati all’acqua, sono ospitati tre individui di lontra, specie un tempo presente in questi ambienti e scomparsa a causa delle persecuzioni e trasformazioni ambientali operate dall’uomo. informazioni.

Rhêmes-Notre-Dame, fraz. Chanavey. Il Centro Visitatori di Rhêmes propone ai suoi ospiti l’avvincente storia del Gipeto, il più grande uccello europeo, tornato a volare nei cieli del Parco Nazionale Gran Paradiso. La visita ripercorre le tappe di questa storia: la drammatica estinzione, i piccoli passi verso l’emozionante ritorno e, finalmente, la presenza in pianta stabile nei nostri cieli di questo particolare uccello. Il racconto proposto nel percorso espositivo è arricchito da numerosi testi, immagini e suoni, oltre ad alcuni giochi multimediali; di particolare interesse per il visitatore è la ricostruzione di un vero e proprio nido di Gipeto su una parete rocciosa. Il centro di Rhêmes-Notre-Dame offre inoltre la possibilità di esaminare un “ossario”, un dettagliato modello di volo planato, e altri elementi utili a far conoscere tutta l’avifauna presente nei territori del Parco. Il Centro dispone inoltre di una postazione multimediale con la quale si potrà vivere l’ascesa alla vetta del Gran Paradiso in realtà virtuale. Informazioni

Il Gipeto, il più grande avvoltoio d'Europa

Centri visitatori Parco del Mont Avic

Il Parco regionale del Mont Avic si estende sul vallone del torrente Chalamy, in comune di Champdepraz, e sull’alta valle di Champorcher. Meno ricca di ungulati rispetto al Parco del Gran Paradiso, salvaguarda ambienti molto particolari, caratterizzati dalla presenza di rocce ofiolitiche, boschi di pino uncinato e numerosi laghi e zone umide. Interessanti anche i segni del passato sfruttamento minerario della zona, con miniere di ferro e di rame.

A Covarey, frazione in comune di Champdepraz, c’è un Centro visitatori con punto informazioni con un plastico del parco e un museo naturalistico. Informazioni

In località Chateau, capoluogo di Champorcher, nella storica Villa Biamonti è ospitato un Centro visitatori con al piano terreno una centro informativo e al secondo alcune esposizioni naturalistiche con attenzione ai piccoli e grandi predatori. Informazioni.

Centro visitatori Riserva del Mont Mars

La Riserva del Mont Mars, la più estesa delle riserve naturali della Valle d’Aosta, tutela importanti e fragili biotopi nel comune di Fontainemore, nella valle di Gressoney.

Nel centro storico di Fontainemore, a pochi metri dalla regionale SR 44, il Centro visitatori della Riserva del Mont Mars è un punto informativo dove ottenere indicazioni utili sulla Riserva naturale e sul comune di Fontainemore. Il Centro è fuori dalla Riserva che inizia più a monte. Ospita due esposizioni permanenti, dedicate alla Riserva naturale e alla Processione di Oropa. Nella prima sono esposti esemplari di alcune delle specie presenti nella Riserva e tipiche delle zone alpine come la marmotta, la lepre variabile, il camoscio. La seconda, con filmati e fotografie, è dedicata all’antico pellegrinaggio della comunità di Fontainemore a Oropa, le cui origini risalgono alla seconda metà del ‘500. Informazioni

Ecomuseo della canapa a Champorcher

A Champorcher veniva tradizionalmente tessuta la canapa con telai in legno. La cooperativa Lo dzeut continua questa attività tradizionale, realizzando fini tessuti per l’abbigliamento e la casa. A fianco della Cooperativa, in un antico fabbricato nel villaggio di Chardonney, è allestito un interessante museo che comprende una cantina (crotta), una cucina rustica (meison) e una stalla (boi). È possibile ammirare un vecchio telaio manuale in legno e un orditoio. Informazioni

Attenzione: il museo è attualmente chiuso per lavori

telaio in legno per la tessitura della canapa, eco museo Champorcher

Maison des anciens remèdes a Jovençan

La Maison des anciens remèdes (Casa degli antichi rimedi) sorge a Jovençan, piccolo paese a pochi Km da Aosta. L’edificio seicentesco in legno e pietra che la ospita era un ricovero invernale per animali, fieno e granaglie. Si propone come centro di interpretazione delle piante officinali e dei loro usi tradizionali e moderni in Valle d’Aosta e ha l’obiettivo di conservare la memoria di pratiche e saperi terapeutici propri della cultura popolare valdostana. Le attività proposte si basano sul gioco e sull’esperienza sensoriale, per offrire una visita interessante e divertente a persone di tutte le età. Giovani guide conducono ragazzi e adulti in diversi percorsi a tema, con l’aiuto di supporti multimediali e interattivi. Un tempo i saperi tradizionali, spesso tramandati di madre in figlia, accostavano la conoscenza empirica delle specie vegetali e delle loro proprietà a credenze religiose e pagane, sconfinando talora nella superstizione e nella stregoneria. Per questo, nella Maison trovano spazio anche le piante velenose, che la tradizione associa alle streghe e alle loro presunte arti magiche. In estate l’attività si completa con una visita al vicino orto. Informazioni

Sulle orme dei papi. Maison Musée Jean-Paul II a Les Combes di Introd

La Valle d’Aosta venne eletta a luogo prediletto di vacanza da Papa Giovanni Paolo II che vi trascorse numerose estati, dedicandosi a passeggiate nella natura. Il luogo prescelto è stato una tranquilla località vicina al villaggio di Les Combes, nel comune di Introd, all’imbocco delle valli del Parco del Gran Paradiso, oggi denominata in suo onore Plan du Saint Père. Si tratta di una zona poco frequentata, ideale per la meditazione, fra piccole radure aperte nel bosco, con una splendida vista sul massiccio del Monte Bianco.

La popolazione locale ha voluto ricordare la frequentazione di papa Wojtyla realizzando la casa museo Giovanni Paolo II che ripercorre le tappe del suo lungo pontificato e la sua presenza nella nostra regione. Il Museo è visitabile dal 20 giugno al 20 settembre, dalle 10.00 alle ore 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00. Chiuso il lunedì.

Il comune di Introd ha voluto dedicargli un’opera artistica in vetro, realizzata da un artigiano locale, posta nei pressi del villaggio Bruil, lungo la strada che sale a Les Combes.

Anche Papa Benedetto XVI ha scelto per tre volte  la Val d’Aosta per le proprie vacanze estive, nel 2005, nel 2006 e nuovamente nel 2009. Joseph Ratzinger ha trascorso le sue vacanze alternando meditazione e studio nella residenza di Les Combes, località che assicurava la tranquillità e la riservatezza che il pontefice ricercava, e facendo brevi passeggiate private nei dintorni.

Poco lontano da Les Combes vale la pena di percorrere un breve sentiero per visitare il castello di Montmayeur, oggi ridotto a un’unica torre cilindrica circondata dai ruderi di un’antica cinta muraria, magnificamente arroccato su uno sperone roccioso.

Giardini botanici alpini

Nel periodo giugno – agosto meritano una visita i giardini botanici della Valle d’Aosta


Vi segnaliamo infine altre destinazioni adatte per attività anche quando piove