Il Mont Saint-Julien, un suggestivo eremo di antica tradizione

A monte di Fénis, paese noto per il suo iconico castello, si erge il Mont Saint-Julien, una caratteristica altura tondeggiante, posta all’imbocco del selvaggio vallone di Clavalité. Il luogo è panoramico e ricco di spunti storici, etnografici e naturalistici. Lo si raggiunge con una breve ma suggestiva passeggiata.

Itinerario

Usciti al casello autostradale di Nus, si svolta a sinistra verso Fénis e si prosegue fino alla frazione Coors. Qui si gira a destra seguendo le indicazioni per Champremier. Dopo alcuni chilometri di strada a tornanti in un bel bosco di conifere e latifoglie, in corrispondenza di un tornante verso destra si trova l’indicazione per il villaggio di Coteau (1.205 m).

Lasciata l’auto nei pressi del tornante, si imbocca la strada sterrata e, poco prima del piccolo abitato di Coteau, si incontra una fontana dove fare rifornimento di acqua fresca. Si attraversa il villaggio e si segue il sentiero che oltrepassa un piccolo oratorio e prosegue tagliando il bosco con andamento in leggera salita. Dopo alcuni minuti si attraversa una zona ancora segnata dagli effetti dell’alluvione che il 15 ottobre 2000 ha duramente colpito la Valle d’Aosta. L’itinerario prosegue quindi più pianeggiante fino alla base del monte dove inizia la breve salita. Qui suggerisco di deviare di una ventina di metri sulla destra e raggiungere una piccola sella da cui si domina l’imbocco della Val Clavalité. Questo tratto, molto soleggiato, è colonizzato da piante tipiche degli ambienti aridi, come la stipa pennata, il ginepro, il Sempervivum aracnoideum e il raro Telephium imperati.

Un tratto del sentiero che porta al Mont Saint-Julien

Poco più avanti il sentiero supera una parete rocciosa per mezzo di una comoda e sicura passerella in legno. Osservando attentamente la parete si scorge questa iscrizione: die 24 sept. 1631 IX m. Si tratta forse di un’annotazione relativa alla manutenzione del sentiero ma, essendo l’anno della peste che ha falcidiato la Valle d’Aosta, si è ipotizzato che sia un riferimento al numero di morti di peste (IX) in quel giorno (24 settembre 1631) nella parrocchia di Fénis.

Proseguendo, il tracciato diventa panoramico, con splendidi scorci sulla valle centrale. In questo tratto, a tarda primavera, si può scorgere la rara e profumata Daphne alpina.
Alla sommità del monte (1.345 m) si incontra una cappella ottagonale settecentesca, dedicata a San Grato, patrono della diocesi di Aosta.
Si scende quindi brevemente sul versante opposto fino a un aereo terrazzino panoramico con vista superba sul vallone di Clavalité fino alla Punta Tersiva e sulla parete del Mont Saint-Julien dove sono state tracciate alcune vie di arrampicata.

Tra storia e leggenda

Da qui si riconosce la nostra meta: l’antica e suggestiva cappella di San Giuliano, eretta all’estremità di una cengia che taglia la ripida parete orientale della montagna. La costruzione è documentata già in un atto del 1300. Si tratta di un luogo di culto molto antico, probabilmente pre-cristiano. Secondo la tradizione, la cappella venne eretta nel punto esatto del martirio di San Giuliano (legionario della Legione Tebea), gettato dai soldati romani dall’alto della rupe. Le striature bianche visibili sulla roccia sarebbero l’indelebile traccia del latte delle sue capre, versato dai suoi aguzzini. Dietro l’altare della cappella sarebbero murati i resti del santo. Alcuni studiosi ritengono che questo culto sia un esempio di sincretismo pagano – cristiano.
Il sentiero scende zigzagando fino alla cappella, tagliando la scoscesa parete rocciosa, il percorso è vertiginoso ma con sicuri parapetti.

fenis eremo s julien chiesa

Per circa un secolo, da metà settecento a metà ottocento, la cima del monte fu abitata da eremiti. Uno di questi si chiamava Mathieu Champier, era di Ollomont, e ottenne nel 1777 l’autorizzazione a ritirarsi lì, vivendo di elemosina. L’ultimo fu un certo Jean-Pantaléon Lavy che rimase sul Mont Saint-Julien fino al 1864, accogliendo i frequenti pellegrini.

Prima di rientrare lungo lo stesso percorso, non mancate di lasciare una frase ricordo nel diario riposto nell’anticamera della cappella.

I periodi più adatti per questa facile ma interessante passeggiata sono la primavera e l’autunno, il percorso si sviluppa tra quota 1205 m e 1345 m e si percorre comodamente in un paio d’ore fra andata e ritorno.

Al rientro si impone una visita al giustamente famoso castello di Fénis o al vicino Museo dell’artigianato tipico di tradizione.

Contattate una guida escursionistica della Valle d’Aosta per farvi accompagnare alla scoperta di questo luogo affascinante.