Avise e i suoi castelli medievali, un borgo splendidamente conservato

Un nucleo di antiche abitazioni si stringe attorno ai due castelli di questo comune poco conosciuto.

Avise è un bel borgo di origine medievale, raccolto attorno ai suoi due castelli: la Tour Blonay e il castello dei Signori di Avise. Il paese è discosto dall’attuale strada statale e per questo è escluso dalle comuni rotte turistiche. E’ un peccato perché questo piccolo gioiello merita una breve deviazione per esplorare i suoi vicoli e riconoscere le tracce della sua storia secolare.

Panorama del borgo di Avise

La Tour Blonay

L’ideale avvicinamento al paese, a nostro avviso, si svolge a piedi lungo la vecchia mulattiera che parte in prossimità della rotonda sulla SS 26, scende fino al corso della Dora e risale verso il borgo. Questo tracciato, sempre sovrastato dall’imponente Tour Blonay, era l’accesso originale al borgo e permette di apprezzare al meglio la struttura e la posizione del castello, la più antica residenza della famiglia. L’alto torrione merlato, di grande fattura, risale probabilmente al XII secolo, è munito di mura spesse più di due metri e figura tra i più significativi di tutta la regione.La Tour Blonay di Avise vista dal vecchio ponte sulla DoraAl possente mastio si sono addossate nei secoli diverse costruzioni, con funzione residenziale e di rappresentanza, in parte tuttora abitate. Diversi dettagli mostrano la grande qualità del castello che fu la prima residenza dei d’Avise sebbene oggi sia conosciuta col nome di una famiglia dello Chablais, i Blonay, un cui esponente aveva sposato Maria Sebastiana d’Avise.Dettaglio di una monofora della Tour Blonay di AviseLa caratteristica piazzetta alle spalle della Torre si rivela essere stata un tempo la bassa corte, inglobata all’interno del complesso castrale. Attorno a questa si riconoscono vani per servizi e le scuderie. L’intera struttura presenta complesse sovrapposizioni ed è stata finora poco indagata dal punto di vista archeologico ma interessanti studi sono stati effettuati recentemente da Bruno Orlandoni e Sandra Barberi.

La parrocchiale di San Brizio

Poco a monte della Tour Blonay si erge la chiesa parrocchiale di San Brizio. La costruzione attuale è del 1863 e sostituisce un edificio più antico, la prima citazione della parrocchia compare infatti già in una bolla papale del 1176. Il bel campanile venne ricostruito probabilmente nell’anno 1400 anche se presenta caratteri che si ritrovano in torri campanarie precedenti. La chiesa conserva anche un tesoro di arte sacra con alcuni oggetti di grande pregio. Tra questi spicca una squisita statuetta di San Giacomo, in alabastro gessoso, attribuita a Stefano Mossetta.
Campanile della chiesa parrocchiale di Avise, Valle d'Aosta

Il castello dei Signori d’Avise

L’edificio di maggior spicco del paese è l’elegante castello quattrocentesco eretto al margine occidentale del borgo. Per chi giunge in auto, questo castello apre la porta del paese ai visitatori.

Venne realizzato tra il 1473 e il 1498 per volere di Boniface d’Avise, cosignore anche di Courmayeur e Gignod. L’edificio di pianta quasi quadrata ha forma compatta e monumentale, secondo i canoni che si andavano affermando in Valle anche ad opera della famiglia Challant. La facciata sud a quattro livelli presenta eleganti finestre carenate, bifore al primo piano e monofore ai piani superiori.

A questa struttura principale venne aggiunta successivamente sul lato occidentale una torre quadrata, lievemente più alta e munita di caditoie con originali archetti carenati tra i beccatelli.

Al piano terra si trovava una “salle des audiences” con un monumentale camino, poi trasformata in cucina. Il salone al primo piano presenta un soffitto con travoni sorretti da 14 mensole scolpite che sembrano ispirarsi a quelle della “sala delle teste” del castello Sarriod de La Tour. Le mensole, che non hanno funzione di sostegno, provengono probabilmente dal vicino castello Blonay e vennero probabilmente integrate con altre realizzate nel XIX secolo.

A fianco del salone si trova una camera utilizzata come archivio che conserva i casellari a muro del XVIII secolo e un’antica cassaforte.

Dopo la morte di Boniface d’Avise, il castello passò ai suoi eredi fino all’estinzione della casata nel 1729 con François Gaspard. Si avvicenderanno poi numerosi proprietari tra cui, nel 1844, Charles-Emmanuel Junod, capo spazzacamino a Marsiglia.Il castello dei Signori di Avise ospita il ristorante Le Boniface d'AviseIl castello dei Signori d’Avise è oggi in parte abitato e in parte adibito a locale pubblico. Ospita infatti un ristorante tipico, il Boniface d’Avise, improntato alla cucina della tradizione valdostana, con grande attenzione alla qualità delle materie prime e all’autenticità delle ricette. Il locale è anche bar enoteca con una notevole carta dei vini che si potranno degustare anche al ristorante. Il Boniface d’Avise dispone anche di un alloggio di grande charme, adibito a prestigiosa chambre d’hôtes. Mangiare al ristorante o passare qui una notte significa vivere un’esperienza unica ed emozionante all’interno di un vero maniero quattrocentesco.

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Casaforte Ducrest

Poco lontano dal capoluogo c’è un’altra costruzione fortificata, la casaforte Ducrest (detta anche di Cré), i cui ruderi sono ancora visibili sul bordo del vallone scavato dal torrente Gaboé.

ruderi del castello Ducrest, AviseLa casaforte apparteneva a “Pierre naturel d’Avise”, vicebalivo di Aosta nel 1425. I figli di questo Pietro l’avevano poi ceduta a Boniface Ducrest, un funzionario ducale di origine savoiarda.

Cappella di Provaney

Appena a occidente del paese si incontra la piccola cappella di Provaney, fondata dal barone Antoine-Balthazar d’Avise nel 1675 e rifatta in stile neogotico alla fine del XIX secolo dall’allora proprietario del castello, Constantin Milliery. La cappella ha una facciata a capanna con un grande arcone ogivale e una finestrella circolare con cuspide. L’altare venne realizzato da Giovanni Comoletti, campione dell’ebanisteria neogotica.

Cenni storici sulla famiglia d’Avise

Lo stemma dei d’Avise è un leone dorato su fondo azzurro (d‘azzurro, al leone d’oro, armato e linguato di rosso). Il motto in francese “Qui tost Avise tard se repent” (chi presto pensa, tardi si pente) gioca sull’assonanza del nome con il verbo aviser.

Sebbene J.B. De Tillier indicasse i D’Avise come una delle famiglie nobili di più antica origine, ricerche storiche recenti di Roberto Bertolin hanno rivelato come tali affermazioni si fondassero su documenti palesemente falsi e come i D’Avise non compaiano in nessun documento del XII secolo. Inequivocabilmente, fino al 1242 il territorio di Avise era sotto il controllo diretto dei Savoia, l’ascesa sociale della famiglia locale iniziò solo dopo la conquista del feudo di Bard da parte dei Savoia.

Stemma famiglia di Avise nel Castello di Boniface d'Avise

Territorio

Il territorio odierno di Avise, in maniera un po’ anomala, si estende su entrambi i versanti della valle principale. Verso sud si spinge fino a metà della Valgrisenche, comprendendo un tempo i castelli di Rochefort, Maontmayeur e Planaval. Verso nord, invece, oltre al versante soleggiato con gli abitati di Cerellaz e Vedun, un tempo in gran parte coltivati a cereali, include tutto lo splendido e selvaggio vallone di Vertosan. Un tempo, infatti, di qui passava – attraverso il Col du Mont e il Col Citrin – una direttrice nord-sud che collegava con un tracciato più diretto la Tarantaise con il Vallese.

Il comune è attraversato in entrambi i sensi dal percorso del Cammino Balteo, tra Saint-Nicolas, da una parte, e La Salle dall’altra. Un tratto passa in alto tagliando il villaggio di Vedun mentre l’altro attraversa il villaggio di Runaz e il capoluogo.

Poco a occidente del capoluogo, proseguendo lungo la strada statale verso Courmayeur, si incontra il villaggio di Runaz con la bella Maison de Mosse. Subito dopo c’è una strettoia naturale della valle che la strada romana dovette superare in parte con il taglio della montagna, come a Donnas, in parte erigendo alte sostruzioni in muratura, un vero capolavoro di ingegneria. Questo passaggio, denominato Pierre taillée, è rimasto un luogo strategico nel corso dei secoli. Nel Medioevo c’era un ponte levatoio e ancora durante l’ultima guerra era stata ricavata una postazione militare munita di mitragliatrici. Il sito, all’esterno di una galleria dell’attuale strada statale, non è purtroppo visitabile attualmente a causa del rischio di crolli.

Le ciclopiche sostruzioni della strada romana a Pierre Taillée, AviseVisitate il paese di Avise e i suoi dintorni con una guida locale, ne scoprirete la storia, il ricco patrimonio culturale e il suo territorio dove risuona la presenza e l’azione millenaria dell’uomo.