Attestato dal XIII secolo, più volte ampliato e trasformato, il castello ha assunto l'aspetto di elegante dimora in stile rococò all'inizio del '700

Il castello di Aymavilles è uno dei manieri valdostani che ha subito le maggiori trasformazioni nel corso dei secoli. E’ eretto in posizione magnificamente panoramica su un poggio che domina il paese e i vigneti della conca all’imbocco della valle di Cogne. I rifacimenti barocchi sovrapposti all’originale struttura gotica creano un insieme scenografico, unico e affascinante.

Dopo un lungo periodo di studi, consolidamenti e restauri, dal 2022 il castello di Aymavilles è aperto al pubblico.
Tariffe: intero 9 € ; ridotto 7 €. Tariffa famiglia € 25 (2 adulti + 2 bambini). La visita è ad accesso libero,secondo fasce orarie.

Contattateci per prenotare una visita guidata con le guide locali

Rampa di accesso al castello di Aymavilles La presenza di una torre dei signori de Aymavilla è già attestata all’inizio del XIII secolo. Nel 1354 la signoria viene infeudata ad Aimone di Challant che tre anni più tardi ottiene dai Savoia il diritto ad ampliare il castello e realizza un corpo prismatico, con almeno due piani in elevato, che costituisce tuttora il nucleo del castello.

All’inizio del ‘400 il figlio Amedeo, con un intervento dispendiosissimo e col cospicuo contributo anche del fratello cardinale Antonio, fa erigere le 4 torri cilindriche agli angoli del corpo centrale e costruire due cinte concentriche di mura merlate all’interno delle quali trovano spazio altri fabbricati. Gli interventi terminano prima del matrimonio di Amedeo con Louise de Miolans nel 1413.

Il castello di Aymavilles in una stampa del GoninIl figlio di Amedeo, il conte Giacomo di Challant, nel 1456 munisce le torri di merli e caditoie e realizza il grande tetto con soffitto a capriate tuttora visibile, un capolavoro della carpenteria medievale. Lungo il percorso di visita sono ancora visibili beccatelli, finestre crociate in bardiglio e altri elementi del castello quattrocentesco.

Dopo un periodo di incuria per il passaggio del castello ad altre famiglie, a inizio ‘700 Joseph-Félix de Challant fa costruire i loggiati barocchi fra le torri cilindriche, tutti diversi fra loro, e decora con raffinati stucchi il portale e altri ambienti, conferendo al castello l’elegante aspetto che ancora ammiriamo. Le mura difensive vengono abbattute e utilizzate per realizzare un parco a terrazze.

Portale di ingresso principale del castello di Aymavilles con gli stucchi settecenteschi del luganese Stefano De GiorgisNell’Ottocento il castello diventa la residenza del conte Vittorio Cacherano della Rocca Challant, ultimo discendente della più importante casata della regione. Cacherano fa decorare gli interni secondo le tendenze in voga nella capitale sabauda, con rimandi all’antichità, al medioevo, all’esotismo e alle sue imprese militari. Una porta decorata all'interno del castello di Aymavilles quando il maniero apparteneva al conte Vittorio Cacherano della Rocca ChallantIl conte Vittorio adibisce inoltre diversi locali a museo personale, con una quadreria, raccolte di monete e medaglie, oggetti di antiquariato. Questa raccolta è purtroppo andata dispersa ma la Soprintendenza regionale ha voluto evocare questo museo personale esponendo nelle sale del castello la collezione dell’Académie Saint-Anselme, la più antica Società accademica della regione, che dal 1855 ha raccolto opere d’arte, reperti archeologici, oreficerie sacre e corredi liturgici, fossili e altri oggetti curiosi, secondo uno spirito analogo a quello che aveva animato la raccolta del conte Vittorio Cacherano. Tra gli oggetti di maggior pregio figura lo splendido bassorilievo in alabastro gessoso, raffigurante Santa Caterina di Alessandria, attribuita a Stefano Mossettaz.

bassorilievo di Santa Caterina di Alessandria, bottega dello scultore Stefano MossettazL’allestimento rievoca anche il secolo scorso quando il castello di Aymavilles divenne la residenza di montagna di una facoltosa famiglia di banchieri e imprenditori, i Bombrini di Genova, in un’epoca in cui il turismo di montagna diventa molto in voga fra la borghesia e assurge ad autentico status symbol.

Contattateci per una visita guidata, scopriremo insieme la complessa struttura, i resti del castello gotico con l’eccezionale tetto del 1456, gli eleganti decori barocchi, le trasformazioni ottocentesche, il suo uso come residenza di vacanza nel ‘900, gli oggetti della collezione dell’Académie Saint Anselme.

Attorno al castello di Aymavilles si distende un bel parco a terrazze

Orari apertura

Dal 1 ottobre al 31 marzo il castello è aperto 10-13 / 14-17.

Dal 1 aprile al 30 settembre apertura con orario continuato 9-19.

Chiuso il lunedì, escluso nei mesi di luglio e agosto. Aperto per i ponti del 2 gennaio, 24 aprile e 30 ottobre.

Accesso

Trovate il castello su Google maps

C’è un piccolo parcheggio poco prima del castello e un altro 60 m dopo, proseguendo lungo la strada regionale per Cogne. Un altro parcheggio si trova seguendo le indicazioni per l’Hotel Rendez-vous. C’è uno stallo per i bus turistici davanti all’ingresso.

Da vedere nei dintorni

Nelle immediate vicinanze del castello vi è la cantina cooperativa Cave des Onze Communes che raccoglie i viticoltori dei comuni attorno ad Aosta, dove potrete acquistare eccellenti vini doc locali.

Nei dintorni di Aymavilles vi sono numerosi altri castelli: Sarre, Saint-Pierre, Sarriod de la Tour, Chatel Argent, Introd e Avise col suo piccolo ma ben conservato borgo medievale.

Molto interessante anche la vicina chiesa di Saint-Léger con la cripta altomedievale. Il sito è stratificato e mostra le trasformazione da un insediamento romano del I secolo a un’aula altomedievale che diventa una cripta romanica sottostante una chiesa il cui abside verrà affrescato nel XV secolo e poi sostituita dalla chiesa attuale nel 1762.

cripta di Saint-Leger, AymavillesProseguendo lungo la strada regionale per Cogne, si incontra a pochi chilometri il bivio per lo spettacolare ponte acquedotto romano di Pondel, da non perdere.

Scoprite il castello e i suoli dintorni con una guida locale.