La macine della Valmeriana, affascinante sito di archeologia industriale

Antiche cave di estrazione di macine da mulino creano un paesaggio fatato immerso nel bosco

A Valmeriana, località a 1.800 m di quota, in comune di Pontey, nella media Valle d’Aosta, vi è una vasta area con numerose cave per l’estrazione di macine da mulino. Venivano sfruttate rocce affioranti di cloritoscisto granatifero, una roccia con un impasto tenero di clorite in cui sono incastonati durissimi cristalli di granato e di cloritoide. La roccia risultava pertanto di facile lavorazione e al contempo i cristalli, estremamente duri, permettevano una buona macinazione dei cereali.

Macine a ValmerianaNelle rocce affioranti e nei grossi blocchi sparsi nel bosco si osservano facilmente le tracce di questi lavori: macine abbozzate e lasciate sul posto per difetti della roccia oppure negativi circolari, testimonianza di avvenuta estrazione.

Il sito si estende sulle pendici settentrionali del Monte Barbeston, immerso in un bosco quasi puro di pino uncinato, piuttosto raro in Valle d’Aosta, escluso il vallone di Champdepraz, nel Parco regionale del Mont Avic, dove forma vaste foreste.

Macina ValmerianaLa Valmeriana è un luogo è oltremodo suggestivo per le sagome delle macine scolpite sulle pareti rocciose e i numerosi frammenti di macine spezzate, simili a ruote, sparsi caoticamente nel bosco e parzialmente ricoperti da licheni e altra vegetazione.

Macine abbandonate nel bosco di Valmeriana

Talvolta, dove la roccia era particolarmente ricca di cristalli e quindi più adatta all’uso molitorio, l’attività di scavo protrattasi per secoli ha portato alla formazione di vere e proprie caverne.

Ingresso di una galleria per l'estrazione delle macine

Sulle volte di queste grotte i segni delle martellature per scolpire la roccia, variamente ossidata nel tempo, hanno lasciato segni simili a pitture astratte.

Scalpellature sulla volta delle grotte di estrazione delle macine a Valmeriana

Alcuni ritrovamenti archeologici hanno permesso di far risalire questa attività alla tarda età romana. Numerosi documenti ci testimoniano un ricco commercio in epoca medievale e il suo impiego continuò, almeno localmente, fino al XIX secolo. Il trasporto a valle avveniva con muli. Dalla Valle d’Aosta queste pesanti macine proseguivano poi verso la pianura: ne sono state ritrovate, provenienti sicuramente da Valmeriana, lungo tutta la Via Emilia, fino all’Adriatico.

Le macine sono di diverse dimensioni, da 40 cm a un metro di diametro, quelle più piccole erano azionate manualmente.

Piccola macina manuale a Valmeriana

L’ampia area di cava della Valmeriana è stata attrezzata per la visita con un itinerario – il Tour delle macine – che tocca i siti di estrazione più interessanti. Il percorso è ben tracciato e segnalato con cartelli. Ci sono anche pannelli i cui testi sono purtroppo fuorvianti e privi di fondamento scientifico. Scoprite con una guida la vera ed emozionante storia di questa antica lavorazione.

Vuoto lasciato dall'estrazione di una macina a Valmeriana

Il percorso ad anello si sviluppa nel ripido bosco ricoperto di rododendri, a tratti con alti scalini in legno che necessitano di un po’ di attenzione. Il tour delle macine è lungo solo due Km e mezzo ma richiede almeno un paio d’ore per osservare e fotografare i vari punti di estrazione e gli innumerevoli dettagli che attirano immancabilmente l’attenzione.

Per la vostra sicurezza e per conoscere la lunga storia di questo luogo così unico ed emozionante, ingaggiate una guida escursionistica.

Per raggiungere Valmeriana, se non si dispone di autorizzazione del comune per utilizzare la strada sterrata interpoderale, ci vogliono due buone ore di cammino nel bosco partendo dalla località Cloutraz.

Nel vallone a monte di Valmeriana c’era anche una miniera di ferro, sfruttata sin dal 1678 dal bergamasco Carlo Mutta. Il minerale veniva fuso in loco nel “grand fourneau”, un altoforno oggi nascosto nel bosco, poco più a valle delle cave di macine. Anche questo è un sito interessante e molto evocativo. La produzione di carbone di legna per alimentare questi altoforni arrecò tra il XVII e il XVIII secolo enormi danni al patrimonio boschivo della regione, malgrado banni e regolamenti per limitarne l’eccessivo sfruttamento.

grand fourneau altoforno XVII secolo

In Valle d’Aosta ci sono altre cave di estrazione di macine in cloritoscisto granatifero, in particolare a Saint-Marcel. Una cava è visibile nei pressi di Fontillon mentre alcune si osservano nelle gallerie stesse della miniera di rame di Servette.

Donato Arcaro guida Valle d'Aosta alla cava di macine di Fontillon, Saint-Marcel

Sempre a Saint-Marcel c’è un’altra zona di estrazione piuttosto defilata, detta Le Mouliye, con una singolare abitazione troglodita sospesa, utilizzata dagli ultimi cavatori.

baracca troglodita alla cava di macine di Mouliye, Saint-Marcel

Per approfondire l’argomento sono disponibili online alcune ricerche dell’archeologo Mauro Cortelazzo che da anni studia la produzione e la commercializzazione di macine da mulino e di manufatti in pietra ollare in Valle d’Aosta.