Il santuario e il villaggio di Machaby

Machaby è un caratteristico villaggio nascosto fra i castagni della bassa Valle d'Aosta

Il villaggio, il santuario e la Corma di Machaby sono una meta molto suggestiva, agibile quasi tutto l’anno, molto interessante sia dal punto di vista storico che naturalistico.

A poca distanza dal celebre Forte di Bard, si lascia la strada statale alla rotonda davanti alla chiesa romanica a tre navate di Arnad, comune celebre per il rinomato lardo DOP. Si prosegue attraverso il paese seguendo le indicazioni per Machaby, si lascia l’auto nel parcheggio dove finisce la strada carrozzabile e si imbocca la mulattiera.

Il santuario di Machaby

Una splendida e ampia mulattiera lastricata sale all’ombra di alti castagni secolari e conduce in breve al santuario di Machaby, abbarbicato sul ripido versante. La chiesa è dedicata alla Madonna delle nevi, festeggiata il 5 agosto. Luogo di antica devozione popolare, la sua posizione è legata a una tradizionale leggenda, comune ad altri santuari. Di origini trecentesche, il santuario venne ampliato nel XV secolo e ricostruito nel 1687. E’ stato recentemente restaurato e riportato al suo colore bianco originale. L’interno è stato riccamente decorato nel 1859 dai fratelli Artari, dinastia di pittori operanti in Valle d’Aosta. Custodisce numerosi curiosi ex-voto. La miracolosa statua seicentesca della Vergine è ora custodita nel tesoro della chiesa parrocchiale. Il santuario viene aperto solo in occasione delle messe domenicali. Nel sagrato erboso ci sono alcune sculture in pietra ollare, probabile abbozzo di un Sacro Monte. Attorno al santuario corrono degli oratori con i misteri del Rosario.

Crocifisso in pietra ollare sul sagrato del santuario di MachabyMachaby era un tempo un noto “santuario a répit”, un luogo sacro dove venivano portati i bambini nati morti (e quindi destinati secondo il credo del tempo al limbo), nella speranza di ottenere un effimero segno di vita, un soffio, un respiro che permettesse di impartire loro il battesimo per farli accedere al paradiso. Questa pratica, pur osteggiata dalle autorità ecclesiastiche, proseguì almeno fino al 1883. [Bibliografia]ex voto nel santuario di machaby

L’antico villaggio

Proseguendo lungo la mulattiera si giunge in breve a un’ampia sella dove, fra imponenti castagni, sorge il villaggio di Machaby che comprende alcuni interessanti esempi di architettura rurale come un granaio in legno. Il piccolo abirtato venne incendiato e distrutto durante una rappresaglia nazi fascista durante la Resistenza perchè ospitava un gruppo di partigiani. Oggi è disabitato, ma fino agli anni Cinquanta era così popoloso da avere una scuola.

Prima del villaggio scorgiamo a fianco della strada uno scivolo naturale che era utilizzato un tempo come “scivolo dlla fertilità”. Sulle pietre fra le case vi sono alcune incisioni rupestri. Non perdetevi questi dettagli nascosti, esplorate questi luoghi con una guida locale,

scivolo della fertilità al villaggio di MachabyAll’imbocco dell’abitato troviamo l’eccellente agriturismo Lo Dzerby, il primo agriturismo della regione, con un menu autenticamente tipico, gestito da sempre dalla famiglia Bonin, viticoltori di Arnad.

A fianco della frazione sorge la caserma Tenente Lucini, realizzata nel 1890 per ospitare il presidio a servizio della vicina Batteria Machaby. La caserma è stata restaurata dal comune ed è divenuta ora l’accogliente ostello e ristorante Forte di Machaby.

La Batteria Machaby

Per impedire un eventuale accerchiamento del Forte di Bard, a fine Ottocento vennero realizzate alcune fortificazioni sulle alture che sovrastano la fortezza di Bard. Una di queste si trova a monte del villaggio di Machaby e disponeva di 6 cannoni da 149 G in barbetta. La si raggiunge seguendo la bella strada militare, lastricata, con muri di notevole fattura, che lambisce la caserma Lucini e prosegue verso monte con comodi tornanti. Anche se la fortificazione è invasa dalla vegetazione, si riconoscono ancora i trinceramenti ove erano collocati i cannoni.

Proseguendo ancora si attraversa una delle rare faggete della regione e si raggiunge la Tête de Cou dove si scorgono i resti di altre fortificazioni. Il luogo domina la valle centrale e offre una vista aerea sul Forte di Bard. Un sentiero scende da lì fino ad Albard.

Continuando oltre la Tête de Cou si raggiunge il Col Finestra che collega Arnad con Perloz, nella valle di Gressoney. E’ questa una zona di notevole interesse botanico per essere una delle rarissime stazioni della vistosa Peonia officinalis.

La Corma

Dal villaggio si può raggiungere la sommità della Corma di Machaby, alto sperone roccioso lisciato dall’azione di antichi ghiacciai. La cima offre una vista spettacolare sulla bassa Valle d’Aosta, da Issogne a Bard. Tra aprile e giugno è teatro di splendide fioriture, tra cui spicca il vistoso giglio di San Giovanni (Lilium bulbiferum ssp croceum). La breve salita si svolge fra prati intervallati da rocce montonate.

Sulle pareti meridionali della montagna sono state aperte, dalla fine degli anni ’70, numerose vie di arrampicata.

La Corma di Machaby, nota parete di arrampicata in comune di Arnad

Il Cammino Balteo

Machaby si trova lungo il percorso del Cammino Balteo, itinerario di bassa quota che attraversa, con tracciato tortuoso, tutta la valle d’Aosta.

Venite a scoprire questo luogo affascinante con una guida escursionistica: ne conoscerete la storia, gli aspetti naturalistici e le numerose particolarità nascoste.

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