Il Parco del Gran Paradiso

La Valle d'Aosta tutela la sua grande ricchezza naturale con Parchi e Riserve naturali.

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso e le Riserve naturali della Valle d’Aosta, scopriteli con una guida

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso si estende attorno al massiccio del Gran Paradiso, fra le vallate della Valle d’Aosta: Cogne, Valsavarenche e Rhêmes, e sulle confinanti valli piemontesi. Oltre al primo parco naturale d’Italia, la regione ha anche un parco regionale, il Parco del Mont Avic, e numerose riserve naturali. In totale, ben il 13% del territorio della Valle d’Aosta (425 kmq su 3.263) è costituito da aree protette.

Volpe nel parco Nazionale del Gran ParadisoIl Parco, istituito nel 1922, é il più antico d’Italia, precedendo di poche settimane il Parco d’Abruzzo. Ha un’estensione di 70.000 ettari e ospita attualmente circa 2.500 stambecchi, quasi 10.000 camosci e una ventina di coppie di aquile reali. I diversi ambienti del parco ospitano e proteggono numerose altre specie animali. Tra i mammiferi più comuni e appariscenti ricordiamo la marmotta, la lepre variabile, la volpe, l’ermellino, lo scoiattolo. Nei boschi di latifoglie e misti, soprattutto nel versante piemontese, troviamo anche cinghiali, caprioli e cervi. Decine le specie di uccelli, tra cui – caratteristici dell’ambiente montano – la pernice bianca, il gallo forcello, il gracchio alpino, il picchio muraiolo, il gipeto. Sono diffusi anche diversi rettili, anfibi e numerosissimi invertebrati. Da alcuni anni è presente il lupo e – almeno occasionalmente –  la lince.

Molto ricca anche la flora, in particolare nella valle di Cogne dove è situato il Giardino botanico alpino Paradisia, gestito dall’Ente Parco.

Ranuncolo dei ghiacciai, Parco del Gran ParadisoIl Parco nazionale del Gran Paradiso confina a ovest con il Parco nazionale francese della Vanoise e a est col Parco regionale del Mont Avic, costituendo così una vastissima area protetta contigua, condizione ottimale per la conservazione di numerose specie.

Ancor più della presenza dei grandi ungulati, stambecchi e camosci, è importante il contributo del Parco per la salvaguardia di un vasto ecosistema, composto da numerosi habitat di montagna, che ha permesso la conservazione della ricca biodiversità in esso racchiusa.

Molto interessanti anche le testimonianze della secolare presenza dell’uomo: villaggi con belle architetture tradizionali, mulini, forni, chiese e cappelle, mulattiere, canali, ponti, miniere.

La località più nota del Parco è Cogne, località turistica che ha puntato sul turismo sostenibile. Cogne offre paesaggi naturali di grande bellezza e tutti i servizi adeguati anche a turisti esigenti. Dal capoluogo la valle si ramifica in più valloni, ciascuno con caratteristiche diverse, tutti da esplorare.camoscio nel Parco Nazionale del Gran Paradiso

La Valsavarenche è interamente compresa all’interno del Parco del Gran Paradiso ed è la valle in cui è più facile incontrare camosci, stambecchi, aquile e gipeti. Dai rifugi Chabod e Vittorio Emanuele partono le “vie normali” per raggiungere la vetta del gruppo, a 4.061 metri, un prestigioso Quattromila senza particolari difficoltà alpinistiche, raggiungibile da persone allenate con l’assistenza di una guida alpina. La valle si è molto spopolata dall’ultimo dopoguerra e conta soltanto un centinaio di abitanti. Ci sono suggestivi villaggi con splendidi esempi di architettura rurale tra cui Nex, Tignet, Rovenaud, Creton, Eaux Rousses. Dalla località Pont, alla testata della valle, si raggiunge il bellissimo altopiano del Nivolet, disseminato di laghi, da cui si può raggiungere agevolmente la Valle dell’Orco, sul versante piemontese del Parco. Nel capoluogo, Dégioz, c’è un Centro visitatori del Parco dedicato alla lince e agli altri predatori mentre una sezione approfondisce l’avifauna. Nei pressi di Rovenaud è in funzione il Centro Acqua e biodiversità incentrato in particolare sulla lontra. Come mete escursionistiche consigliamo anche la bella strada reale, una comoda mulattiera che sale fino ai Casolari di Orvieille, storico casotto di caccia del re Vittorio Emanuele II. O ancora il vallone di Levionaz, lungo il percorso che porta a Cogne attraverso il Col Loson, un ambiente naturale ben conservato e ricco di animali.

Sia dal versante di Cogne che da quello di Valsavarenche si possono osservare i bei ghiacciai che scendono dalle cime più alte del massiccio. Costituiscono uno degli spettacoli più affascinanti dell’alta montagna che potrete scoprire insieme a noi. Il parco tutela anche questi ambienti, oggi molto a rischio, ed effettua misure sul bilancio di massa di alcuni ghiacciai.

La vetta del Gran Paradiso vista dall'altopiano del Nivolet

La destra orografica della Valle di Rhêmes è anch’essa all’interno del Parco mentre l’altro versante è una riserva di caccia privata. La valle comprende due comuni: Rhêmes-Saint-Georges e Rhêmes-Notre-Dame. La testata della valle è ampia e molto piacevole, con vista sulla bella silhouette della Granta Parei. A Chanavey c’è una piccola stazione di sci e belle piste per lo sci di fondo. La valle è molto apprezzata anche per lo sci alpinismo, con grandi classiche come la Cima di Entrelor. Poco a monte del capoluogo Bruil si raggiunge il verde laghetto di Pellaud, immerso nel bosco, una zona facilmente accessibile, anche con le carrozzine, di grande fascino. I vicini villaggi di Chaudane e Pellaud conservano mulini e forni per la cottura del pane di segale e belle costruzioni tradizionali in pietra e legno. Dalla fine della strada asfaltata a Thumel, si raggiunge a piedi il rifugio Benevolo, sotto la Granta Parei, lungo un percorso piuttosto agevole, circondato da fiori e dove si incontrano tantissime marmotte a poca distanza dal sentiero. Il rifugio si può raggiungere anche in mountain bike o e-bike lungo una strada poderale sterrata. I dintorni del rifugio, per la presenza di rocce calcaree, è una delle aree più ricche di flora della regione, una biodiversità che non smetterete di ammirare. Sempre a Chanavey potete visitare il Centro visitatori del Parco dedicato al gipeto, il più grande uccello d’Europa.

La Granta Parei nell'alta valle di Rhemes

Venite a scoprire questi territori di bellezza integrale con una guida locale che vi condurrà in sicurezza, secondo le vostre capacità, a esplorare e conoscere la montagna con i suoi fiori, i suoi animali selvatici e i suoi abitanti.

Combattimento tra stambecchi nel Parco naturale del Gran ParadisoLa storia del Parco è strettamente legata alla protezione dello stambecco. Questo animale, un tempo presente su tutto l’arco alpino, all’inizio del XIX secolo era ormai quasi estinto: sopravvivevano solo poche decine di esemplari nelle valli attorno a Cogne. Per salvaguardare la specie vennero emesse nel 1821 delle Regie Patenti che ne vietavano la caccia. Nel 1856 il Re Vittorio Emanuele II istituì la Riserva Reale di caccia che, con alterne vicende, permise di salvare lo stambecco dall’estinzione. Per facilitare la pratica della caccia, il re, appassionato cacciatore, fece costruire una rete di agevoli mulattiere e sentieri ancora oggi in gran parte praticabili. Fece inoltre realizzare una serie di casotti di caccia, oltre ad acquistare il castello di Sarre per trasformarlo nella base per le sue frequenti incursioni venatorie in Valle d’Aosta. Il 3 dicembre 1922, sui territori della Regia Riserva di caccia, viene istituito il Parco Nazionale del Gran Paradiso, primo Parco naturale d’Italia. Dopo l’ultima guerra, gli esemplari di stambecco provenienti dal Parco del Gran Paradiso hanno permesso di ripopolare tutte le Alpi.castello sarre sala corna

Parchi e Riserve naturali della Valle d’Aosta

Di grande importanza scientifica e di particolare bellezza è il Parco regionale del Mont Avic, istituito nel 1989, che si estende su una zona molto originale della Val d’Aosta orientale, proteggendo rari boschi di pino uncinato, aree umide e torbiere, una grande varietà floristica, numerosi laghi alpini e ambienti di alta quota, dominati da rocce ofiolitiche. Molto interessanti anche gli aspetti etnografici con la presenza di antiche miniere di rame e di ferro.

A Chevrère, in comune di Champdepraz, il Centro visitatori di Covarey propone un punto informativo con filmati e fotografie del Parco, un museo naturalistico che descrive gli ambienti naturali della Val Chalamy, coinvolgendo il visitatore con sistemi interattivi, un plastico in scala 1:5.000 che riproduce fedelmente il Parco e i suoi dintorni. Gli operatori del Centro forniscono dettagliate notizie e materiali informativi sul Mont Avic.

L’area protetta, oggi di oltre 5.700 ettari, occupa quasi l’intera Val Chalamy, nel comune di Champdepraz. Dal 2003 il Parco comprende anche l’alta Valle di Champorcher, una zona di grande bellezza e ricchezza floristica.

A inizio 2023 è stato fotografato da una fototrappola nel Parco del Mont Avic uno sciacallo dorato (Canis aureus), un predatore, simile alla volpe, non pericoloso per l’uomo.

Lago Vallette nel parco del Mont Avic, Valle d'AostaTutto il massiccio del Monte Bianco, con i suoi numerosi ghiacciai, è inserito nell’Espace Mont-Blanc, un’area protetta internazionale che si estende su Valle d’Aosta, Savoia (Francia) e Vallese (Svizzera). Obiettivi dell’Espace Mont-Blanc sono la tutela del territorio e la promozione di uno sviluppo sostenibile. Le tre nazioni attorno al Monte Bianco appoggiano l’inserimento del massiccio nella lista dei siti patrimonio mondiale dell’umanità, tutelati dall’UNESCO, in quanto “sito eccezionale e unico al mondo, luogo di nascita e simbolo dell’alpinismo”.

Lago Lei Long, Riserva naturale del Mont Mars, Fontainemore, Valle d'AostaA questi parchi si affiancano alcune riserve naturali e diverse aree a caccia vietata o limitata. La riserva naturale più estesa è quella del Mont Mars, in comune di Fontainemore, nella valle di Gressoney. Quest’area è molto interessante soprattutto per i suoi laghi e gli ambienti umidi d’alta quota. La riserva è attraversata dalla bella mulattiera che conduce al santuario di Oropa, percorso lungo il quale si svolge ogni 5 anni una secolare processione.

L’ultima Riserva naturale istituita è quelle di Montagnayes, nella Valpelline, un’area selvaggia, poco frequentata che offre un ampio campionario della flora e della fauna alpina, dai 1500 m a oltre 3000 m.

Le altre riserve naturali preservano zone xerotermiche o rare zone umide e hanno una superficie più ridotta. Tra queste c’è la Riserva naturale del Lago di Villa, in Val d’Ayas, che tutela una caratteristica area umida immersa in un ambiente marcatamente arido. E’ una delle principali zone di riproduzione del rospo di tutta la regione e l’unico sito valdostano in cui crescono le ninfee. E’ attrezzata per essere accessibile anche ai disabili in carrozzina. Altri siti accessibili.

Riserva naturale del Lago di VillaPiù di un quarto del territorio valdostano è inoltre interessato da Zone di protezione speciale per gli uccelli selvatici (Zps). Lo sviluppo delle aree protette ha avuto impulso con l’istituzione dell’area protetta Mont Avic e Mont Emilius che si sviluppa per oltre 31 mila ettari, occupando gran parte del versante destro orografico della Dora Baltea sopra i 1600 m di quota. Quest’area protetta è caratterizzata da un elevato livello di naturalità e ospita numerose specie di uccelli tutelati dalla direttiva europea.

Escursioni guidate

Scoprite il Parco del Gran Paradiso e le altre Riserve naturali della Valle d’Aosta con una guida escursionistica. Date un’occhiata alle nostre proposte per escursioni guidate alla scoperta della natura.

Contattateci anche per escursioni botaniche e cacce fotografiche ai più bei fiori di montagna nei diversi settori floristici della regione.

 


Norme di comportamento

Il buon escursionista non lascia tracce del proprio passaggio. Siate rispettosi dell’ambiente che vi circonda: non uscite dai sentieri, non fate schiamazzi, non disturbate gli animali, non raccogliete mazzi di fiori che saranno già appassiti al vostro ritorno a casa. Rispettate la proprietà privata: ricordate che anche i terreni all’interno dei Parchi sono in maggioranza di proprietà privata, i pascoli vengono irrigati e concimati, i boschi consortili sono regolarmente curati. Non accendete fuochi.

In montagna il tempo può cambiare rapidamente: consultate le previsioni meteo e portate sempre, anche durante una serena giornata estiva, un indumento pesante e una giacca a vento impermeabile. Calzate scarponcini o almeno scarpe da ginnastica con suola scolpita. Non dimenticate un cappello e degli occhiali da sole. Portatevi sempre da bere, usate uno zaino comodo ed evitate di caricarvi troppo. Informatevi sul percorso da seguire e, possibilmente, utilizzate una cartina topografica. Non affrontate percorsi troppo impegnativi per la vostra preparazione. Segnalate sempre a qualcuno il vostro itinerario prima della partenza e non cambiate destinazione. Portate con voi il telefono cellulare (meglio se spento…) ma ricordate che molte zone di montagna non sono “coperte” da segnale telefonico. Se non siete escursionisti esperti non partite da soli.

Seguite queste norme di buon senso e vi divertirete in tranquillità: l’escursionismo è accessibile a tutti ed è una delle attività più affascinanti che esistano, che vi consente più di ogni altra un intimo contatto con la natura.camoscio inverno ghiaccio

Come alternativa a un’escursione nei parchi naturali, in caso di maltempo potete visitare il Museo regionale di scienze naturali, allestito nel castello di Saint-Pierre. Il Museo ha riaperto nel 2023 con un percorso tutto nuovo, con ampio ricorso alle moderne tecnologie, una visita molto stimolante e con numerose suggestioni, adatto a ragazzi e adulti.